26 DA LISSA A PREMUDA tutti gli intrepidi marinai, di tutti quelli che si affondarono compiendo il dover loro; di tutti insomma i miei eroi taciturni, cui il Fato ormai non può più sorprendere, nè turbare la morte; presi senza strepito da te, sacro mare, scelti da te, o mare, che prendi e vagli nel tempo le razze. Splenda quel segno, o mie navi, su voi sempre, ondeggi sottilmente come una fiamma, si vegga da presso e da lungi, al sereno ed alla fortuna; sia per i giovani e per i vecchi capitani e per gli intrepidi marinai e per tutti i miei figli, o navi, il segno della Vittoria e della Gloria. » La passione per le cose del mare che vibra in questa pagina giovanile di Gabriele d’Annunzio, rimase poi sempre una delle caratteristiche del poeta sovrano, una delle note dominanti della sua arte.' Tanto che attraverso l’opera d’annunziana, opera sorprendente per multiforme genialità, noi possiamo seguire lo sviluppo della tendenza marinara della nuova Italia, e sentir celebrati i fasti, le audacie, e le speranze della nostra Marina. Tale passione, che gli fa scegliere il motto : vivere non è necessario, necessario è navigare, e che lo spinge ad avventurose peregrinazioni, quali la traversata del