R U M E N l A rono all’ingresso a Bucarest delle truppe tedesche, austro-ungariche, bulgare e turche, al comando del feldmaresciallo Mackensen; fuggendo davanti agli invasori, la Corte ed il Governo si ritirarono a Jassy, dove rimasero sino al crollo degl’imperi centrali. Come abbiamo detto, nel maggio del ’18 fu però necessario firmare a Bucarest, con gl’imperi centrali, una pace separata onerosissima, che tra l’altro prevedeva il diritto per i tedeschi di mantenere nel paese truppe incaricate di sorvegliare l’esecuzione dei patti. Mentre l’annessione della Transilvania, della Bucovina e del Banato ha trovato nei trattati di pace sottoscritti nei sobborghi di Parigi la sua piena ratifica, l’annessione della Bessarabia, che avrebbe dovuto essere riconosciuta dalla Russia sovietica, ancora oggi viene considerata da taluni discutibile, giacché la Russia ha sempre evitato di fare atto di incondizionato riconoscimento. Ripopolata dai rumeni nel XIII secolo, la Bessarabia, contesa dai rumeni ai russi e ai turchi, era per ultimo caduta sotto il dominio dello Zar nel 1878, per effetto della pace di Berlino. Durante la guerra mondiale, scoppiata nell’impero zarista la rivoluzione bolscevica, un Consiglio nazionale eletto nell’ottobre del 1917 a Kiscineff (l’odierna Chisinao) da 1000 delegati di tutta la provincia, proclamò ai 2 di febbraio del 1918 la libera Repubblica moldovana, votando quindi, al 9 dell’aprile successivo, l’unione 241 1«