I PAESI DANUBIANI E BALCANICI rappresentanti, i ministri Spina e Mayr-Harting, la cui presenza nel gabinetto giovò a Praga nel senso che permise di asserire che coi tedeschi la pace fosse oramai fatta. Ora se i due ministri fossero riusciti ad arrestare la czechizzazione delle loro terre e ad ottenere per i connazionali garanzie nel campo culturale ed uguaglianza di trattamento nella pubblica amministrazione (nella burocrazia, nella diplomazia e nell’esercito i tedeschi, ai posti di comando, quasi non figurano), l’asserzione avrebbe potuto essere tranquillamente fatta; viceversa l’andata al potere dello Spina e del Mayr-Harting ha finito col dimostrarsi sterile, e quando poi in Germania lo hitlerismo vittorioso ha determinato una rinascita del sentimento nazionale, nella Czeco-Slovacchia è rapidamente sorto un Partito tedesco dei Sudeti (organizzato da Konrad Henlein), il quale alle elezioni del 1935 ha riportato 44 mandati contro 45 del maggiore partito czeco-slovacco, l’agrario. Pur protestandosi lealissimo verso lo Stato, il partito Henlein domanda per i tedeschi dei Sudeti nè più nè meno che l’autonomia e per ottenerla si è perfino rivolto alla Società delle Nazioni. Gli ungheresi si trovano in una situazione differente, non potendo l’Ungheria del Trianon adoperarsi in loro favore se non in forma che ameremmo dire passiva. Gli ungheresi abitano poi in regioni (Slovacchia e Russia carpatica) nelle quali la lotta 152