TURCHIA vinicola non esiste. La Turchia è esportatrice di bestiame, sebbene in modesta misura; il suo patrimonio zootecnico ammontava nel 1935 a 600.564 cavalli, 978.315 asini, 51.291 muli, 5.370.248 bovini, 540.184 bufali, 12.435.638 pecore, 9.515.175 capre, 93.703 camelli; maiali se ne contano pochissime centinaia, vietando la religione musulmana di mangiare la loro carne. Quanto alle ricchezze del suolo, sono da segnalare giacimenti carboniferi nel bacino di Zonguldak-Eregli (carbon fossile) e nel bacino di Ergani (lignite). La produzione delle miniere di Zonguldak-Eregli è in aumento: dalle 597.000 tonnellate del 1923, anno della proclamazione della Repubblica kemalista, essa è salita nel 1934 a 2.288.000; l’estrazione della lignite è pure aumentata, però si mantiene entro proporzioni molto più modeste e attualmente supera di poco le 30.000 ¡tonnellate all’anno. Le ricchezze minerarie, ingenti, aspettano tuttora di essere sfruttate. A Serdjiler, nella regione dei Dardanelli, esistono giacimenti auriferi e così a Manisa Dagh, a Eski Scehir, a Kaghizman e altrove. La produzione del piombo è salita da 1.500 tonnellate nel 1930 a 10.000 nel 1934; il minerale contiene piombo nella misura del 97,5 % e più di 2 kg. di argento, e da 5 a 6 grammi di oro per tonnellata. Il mercurio ricorre in varie località : la produzione annua è di circa 150 tonnellate, la miniera principale è quella di Kara-Burun. Altresì 261