1 PAESI DANUBIANI E BALCANICI che lo fossero, è certo che oggi nessuna potenza straniera oserebbe chiedere al Governo — che abbandonata la vulnerabile Costantinopoli, la quale ha dovuto turchizzarsi del tutto, assumendo il nome di Istambul, s’ è ritirato nella nuova capitale Angora (o Ankara) — la creazione di uno Stato armeno, o la concessione dell’autonomia ai curdi, così come nessuna tentò nel 1923 d’indurre Kemal Pascià a desistere dalla condizione imposta alla Grecia dello scambio obbligatorio delle popolazioni. Il carattere radicale di questa misura è stato biasimato da parecchi, tuttavia non bisogna dimenticare che la possibilità di applicarla l’avevano dimostrata gli stessi greci, imponendola ai bulgari nel Trattato di Neuilly. La Turchia kemalista ha creato una nuova società, badando per primo a liberarsi da tutte le pastoie religiose : gli ordini religiosi sono soppressi, i tribunali religiosi, competenti in materia di eredità, matrimoni e divorzi, anche; scomparso è il divieto di bere alcool — addirittura sostituito da un redditizio monopolio statale — e soppresso quello di riprodurre plasticamente la figura umana, sicché oggi nelle maggiori città turche sorgono monumenti a Kemal liberatore. La vita della nazione è regolata dal codice civile svizzero, dal codice penale italiano e dal codice commerciale tedesco (tutti introdotti nel 1926 con poche modifiche); il calendario, l’ora, le cifre ed il sistema metrico sono 274