AUSTRIA quali non a torto lo considerarono preludio ad una altra forma di Anschluss, detta in tedesco Anglei-chung, o assimilazione: l’invito agli altri Stati ad aderire, sulla base dell’assoluta reciprocità, all’unione doganale, apparve ingenua mascheratura e la pressione internazionale diplomatica non fece che crescere. Ad aggravare la situazione austriaca sopravvenne, nel maggio, la crisi della maggiore banca della Repubblica, la Oesterreichische Creditanstalt fiir Handel und Gewerbe: per sostenere la banca immobilizzata il gabinetto Ender approntò 160 milioni di scellini, ma essendo la cifra insufficiente si vide costretto a sollecitare un credito straniero; siccome la Francia metteva gravi condizioni politiche, l’Inghilterra intervenne anticipando all’ Austria 150 milioni di scellini. Nel giugno al gabinetto Ender subentrò un gabinetto presieduto dal cristiano-sociale Buresch, nel quale il dottor Schober conservò il portafoglio degli Esteri per il semplice motivo che gli toccava oramai liquidare l’infelice sua iniziativa: la liquidazione avvenne nel settembre, davanti alla Corte internazionale dell’Aja e a Ginevra, e nello stesso settembre la vita interna dell’Austria fu per qualche giorno turbata da un tentativo di putsch commesso alla leggera dalle Heimwehren della Stiria, guidate dal dottor Pfrimer. Alla fine del gennaio del ’32 Schober lasciava il portafoglio degli Esteri e nel rimpastato gabi- 91