/ PAESI DANUBIANI E BALCANICI vra un prestito che tuttavia impone al paese il sacrificio di un controllo da parte della Società delle Nazioni, quindi procede ad una riforma burocratica che implica il licenziamento di una diecina di migliaia di funzionari, si dimette nel novembre del ’24 per far posto ad un gabinetto Ra-mek (che nel giugno del ’26 riesce a fare abolire il controllo esercitato dal commissario Zimmer-mann, mandato dalla Società delle Nazioni a Vienna), torna al potere nell’ottobre del ’26, rimedia nello stesso anno ad una crisi della Cassa postale di Risparmio, alla quale una sbagliata operazione è venuta a costare 110 milioni di scellini, e nel ’27 vede scoppiare a Vienna (15 e 16 luglio) una rivolta socialista, che implica sanguinose perdite per i ribelli ed i rappresentanti della forza pubblica, provocata da una sentenza di assoluzione in un processo per uno scontro fra membri dello Schutz-bund ed ex combattenti. La rivolta ha però il salutare effetto di mostrare al paese lo sviluppo preso dalle organizzazioni armate marxiste e di imprimere, di riflesso, sviluppo alla patriottica organizzazione delle Heimwehren, quasi dimenticate dopo di avere partecipato in maniera brillantissima, nel 1919 e nel ’20, alle azioni contro gli jugoslavi in Carinzia. Diventando la tensione fra partiti di destra e di sinistra sempre più acuta, monsignor Seipel, ai 3 di aprile del ’29, poiché il suo abito talare non gli permette di affrontare le lotte con i 88