/ PAESI DANUBIANI E BALCANICI e la tolleranza della quale i turchi diedero prova, riconosciuta da tutti gli scrittori balcanici, fece sì che, rovinato poi il dominio ottomano, i sudditi si ritrovarono divisi negli antichi gruppi etnici e religiosi, e gli uni agli altri estranei, come si conviene a chi non sia stato sottoposto ad un processo di assimilazione, col risultato che le divisioni, ancora oggi, influenzano — e influenzeranno per un pezzo — i rapporti tra quelli che insieme vissero sotto giogo straniero, e insieme a questo giogo si ribellarono. 2. — La riorganizzazione degli Stati balcanici incominciò praticamente nel 1817, col riconoscimento da parte del Sultano di un Principe dei serbi, che fu Milos Obrenovic, e, nel 1830, dopo la disfatta navale di Navarino, di uno Stato indipendente di Grecia, il quale costituiva un progresso nei confronti della Repubblica delle sette isole unite, o isole Ionie, nata fra il 1800 ed il 1805; i due Principati rumeni della Valacchia e della Moldavia riuscirono anch’essi, nella prima metà dello scorso secolo (1821), ad ottenere che il Sultano non sce-gliesse più fra i notabili fanarioti i principi incaricati di amministrarli, e la cosa, a qualche anno di distanza, diede i suoi frutti. Per un breve periodo, grazie soprattutto all’influenza di Metternich desideroso di mantenere ad ogni costo l’assetto territoriale creato dal Congresso di Vienna, 20