ALBANIA cile fissare esattamente i confini politici ed etnografici dei popoli, e per giunta l’albanese è stato uno degli ultimi ad entusiasmarsi per l’ideale di uno Stato nazionale indipendente: intelligente, guerriero, attivo, ebbe il torto di confondere il proprio destino con quello dell’impero ottomano, tanto che ancora durante le guerre balcaniche lo si vide battersi nei due campi, sia sotto le bandiere della mezzaluna, contro gli alleati della penisola, che a fianco ai balcanici coalizzati, col risultato che sacrificò 130.000 suoi figli. Il senso della libertà e dell’autonomia si sviluppò solamente all’indomani di quelle guerre, che finite con la cacciata della Turchia dai Balcani, fecero delineare in Albania un antagonismo austro-italiano, in presenza del quale apparve saggia soluzione dare vita ad uno Stato indipendente. 2. — In difetto di mano d’opera, e non avendo eseguito indispensabili lavori di bonifica, il popolo, che vive quasi esclusivamente dell’agricoltura (i cittadini rappresentano il 14 % del totale), tarda a ricavare dal suolo quanto potrebbe, anche perchè i sistemi di cultura sono primitivi. Il suolo è tanto fertile, che nel sud si può raccogliere il granturco due volte all’anno. L’area attualmente coltivata è di 1.596.204 ettari, sopra un totale di 2.753.800, e le terre incolte produttive ne coprono 302.918, mentre vastissima è la zona da bonificare; 39.000 ettari 47