BACINO DANUBIANO E PENISOLA BALCANICA valle della Mariza unisce Belgrado a Istambul. La strada dell’Epiro collega Santi Quaranta con Mo-nastir; quella per la valle della Mesta la regione di Sofia con l’Egeo; la strada della Bosnia Sarajevo con la Macedonia. La strada della Zenta, partendo da Alessio, segue la valle della Drina, tocca Scu-tari, Prizren e Pristina, quindi da Nisch (nella valle della Morava) prosegue per Crajova, Bucarest e Costanza. Sebbene negli ultimi anni si siano incominciati dei lavori, le carrozzabili sono in condizioni tali da non tollerare confronti con quelle dell’Europa occidentale: in linea di massima si può dire che le migliori si trovano nelle ex pro-vincie austro-ungariche. In Rumenia ed in Jugoslavia sono attualmente in corso di attuazione vasti programmi. Non bisogna dimenticare che la Turchia trascurò tutte le strade che non rivestissero carattere militare e che la Russia, in Bessara-bia, si astenne deliberatamente dall’intrattenere una rete stradale, per considerazioni strategiche ispirate al criterio difensivo. L’automobilismo, nei Balcani, è agl’ inizi. Quanto alle linee ferroviarie, la penisola è attraversata in senso longitudinale e trasversale da poche grandi arterie, dalle quali si dipartono le minori. Le longitudinali sono la Vienna-Budapest-Belgra-do-Nisch-Salonicco-Atene e la Kolomyja-Cernauti-Galatz; le traversali la Trieste-Zagabria-Belgrado-Nisch-Sofia-Filippopoli-Istambul; la Budapest-Ora- 15