/ PAESI DANUBIANI E BALCANICI alleati del giovane Regno anche dal punto di vista militare. La difficoltà di risolverla deriva dal fatto che certi serbi o si rifiutano addirittura di riconoscere l’esistenza di tale questione, oppure la dichiarano un fatto politico-amministrativo che verrà regolato non appena gli stessi croati, ricominciando a partecipare alla vita politica, avranno reso possibile il ritorno al sistema democratico. 1 croati, per contro, obiettano che alla collaborazione politica deve precedere l’intesa con i serbi sulla base nazionale, intesa non realizzabile fino a quando si continuerà a vedere nella Jugoslavia una Serbia ingrandita ; ciò premesso, domandano il ritorno alla situazione dell’autunno del 1918, per organizzare quindi un nuovo Stato che tuteli l’individualità culturale e politica della Croazia: le banovine create dalla Costituzione del 1931 vanno soppresse. Sono però riconosciuti intangibili la dinastia dei Karageorgevic e gli attuali confini del regno. Quanto ai rapporti fra la Jugoslavia ed il nostro paese, è bene richiamarsi alle condizioni nelle quali li trovò Mussolini salendo al potere. Diventato Capo del Governo italiano, Mussolini, che nella questione adriatica aveva sostenuto la tesi dell’intransigenza, tenne a dimostrare che per determinare il ritorno a normali relazioni bastasse il riconoscimento degl’interessi reciproci. Nicola Pasic, 212