QUESTIONE D’ORIENTE E GUERRA MONDIALE e Cavalla, la Serbia la regione macedone con Mo-nastir, quindi la valle del Vardar fino a Gjevgeli (di dove passa la ferrovia per Salonicco) e metà del Sangiaccato di Novibazar. Alla Bulgaria non rimanevano che Lagos e Dedeagac. Epilogo delle guerre balcaniche è la nascita, in base al Protocollo sottoscritto a Firenze ai 17 di dicembre del 1913, del nuovo Regno di Albania, sul cui trono sale il principe Guglielmo di Wied. Non è vero che dalle due campagne sia risultata l’egemonia di uno qualunque degli Stati della penisola: gelosie e ambizioni dei vincitori e desiderio di rivincita dei vinti continuarono a sussistere, mentre non erano cessate le gelosie e le ambizioni delle grandi Potenze, fra le quali aveva incominciato a sostenere una parte di primo piano — accentuando il famoso Drang nach Osten e inviando in Turchia delle missioni militari — la Germania, non più disinteressata, come al tempo di Bismarck, nella questione d’Oriente. Ora fra Germania, a nord, penisola balcanica, a sud, e Turchia, a sud-est, si distendeva un’Austria-Un-gheria che male assolveva le funzioni di grande Stato cuscinetto attribuitele dalla diplomazia berlinese, venendo il suo organismo sempre più corroso dal problema delle nazionalità. Stando al censimento del 1910, nell’impero austro-ungarico, abitato da 51.390.223 anime, vivevano 12.010.669 tedeschi, 10.067.992 ungheresi, 8.465.292 czechi, 35