CZEC O-SLO VACCH1A nella Slovacchia i funzionari czechi non specialisti siano sostituiti da slovacchi, che la regione ottenga un proprio organo di sorveglianza scolastico, che i maestri czechi non insegnino nelle scuole slovacche e via di seguito. Ottenendo la Slovacchia l’autonomia, ministeri comuni resterebbero soltanto quelli delle Finanze, della Difesa e degli Esteri, tal e quale come fra Austria ed Ungheria al tempo della Monarchia absburgica. Il problema tedesco è aggravato dal fatto che i tre milioni e mezzo circa di sudditi tedeschi si sentono spalleggiati dalla grande massa germanica d’oltre confine: date le proporzioni della Repubblica, i czechi non possono rinunziare alla collaborazione di un elemento importantissimo anche per motivi culturali ed economici (sebbene essi facciano di tutto per czechizzare le maggiori imprese controllate dai tedeschi), ma sul terreno politico sussiste fra razza dominante e minoranza una diffidenza la quale ostacola ogni seria collaborazione. I czechi considerano i tedeschi — numericamente superiori di un terzo agli slovacchi — dei coloni, venuti nel paese a partire dal XII secolo, ma si affrettano ad aggiungere che dal punto di vista economico il distacco della minoranza tedesca danneggerebbe la maggioranza czeca: così, ad esempio, Masaryk. Nei primi anni di vita comune coi czechi, i tedeschi praticarono l’astensionismo: nel 1926, mutato avviso, mandarono al potere due loro 151