CZEC OSLO VACCH1A contro di essi, anche per ragioni culturali ed economiche, può essere svolta più facilmente. Il primo duro colpo alla minoranza magiara i czechi lo diedero negando la qualità di suddito czeco-slo-vacco a chi non avesse dimostrato di possedere l’indigenato comunale; siccome la stragrande maggioranza degli ungheresi, pur trovandosi sul luogo da 30 e da 40 anni, non aveva mai pensato a procurarsi questo indigenato, migliaia e migliaia di persone, intellettuali soprattutto, dovettero emigrare, o rassegnarsi a rimanere nel paese da stranieri. Centinaia di professori e di maestri, che avevano già prestato giuramento di fedeltà al nuovo Stato, parroci, medici, veterinari, farmacisti persero di colpo i loro posti, subito occupati da czechi, mentre gli studenti, sempre in nome della citata disposizione, vennero esclusi dalle scuole e dagli esami. Come le sorti della minoranza tedesca influiscono sui rapporti fra Praga e Berlino e quelle dell’ungherese sui rapporti fra Praga e Budapest, la condizione dei polacchi contribuisce a mantenere in uno stato di tensione i rapporti fra Praga e Varsavia, guastatisi nell’immediato dopoguerra sia per effetto dell’occupazione con la forza, da parte della Czeco-Slovacchia, della zona di Teschen (gennaio del 1919), sia per l’attitudine ostile alla Polonia osservata da Praga nel 1920, allorché gli eserciti bolscevichi si portarono fino ai sobborghi 153