Lissa c le sue cause 9 ore in attitudine di sfida e potè ripartirsene senza essere attaccato, episodio che diffuse e radicò nel personale la deleteria convinzione che il comandante supremo fosse inetto e pauroso; si aggiunga il fatto che l’impresa di Lissa fu imposta al Per-sano riluttante dal Governo, con la minaccia della destituzione; si aggiungano tutte queste circostanze, una più infausta dell’altra, e si comprenderà che quando, la sera del 16 luglio, lasciò la rada di Ancona per avviarsi a tentare l’espugnazione di Lissa, la nostra flotta salpò non verso la vittoria, ma verso la sconfitta. Tre giorni durò la sfortunata impresa. Il 18 e il 19 fu tentata l’espugnazione dei forti dell’isola, il 20 fu combattuta la battaglia con la flotta di Tegetthoff, sopraggiunta assalitrice. Non mancarono episodi di fulgido valore. La lotta epica sostenuta da Simone di Saint-Bon con la sua sola nave, il cui nome Formidabile apparve allora ben giustificato, entro Porto San Giorgio contro tutte le batterie austriache che dominavano coi loro fuochi incrociati ogni angolo del porto stesso, lotta ìmpari sostenuta dalla nave italiana rispondendo colpo per colpo, bordata per bordata, resistendo nonostante i gravi danni subiti,