I PAESI DANUBIANI E BALCANICI di Mettermeli fa più tardi fiorire, e nel 1848 gli ungheresi, sollevatisi sotto la guida di Luigi Kos-suth, iniziano una guerra d’indipendenza che ha termine ai 13 di agosto del 1849, avendo lo Zar di Russia, chiamato in aiuto da Francesco Giuseppe, fatto invadere le terre di Santo Stefano da una sua armata. Riconquistato il reame, l’Austria vi instaura un regime assolutista che finisce appena nel 1867, col compromesso concluso grazie al grande uomo di Stato ungherese Francesco Deak. La firma del compromesso favorì un rigoglioso sviluppo della vita nazionale magiara in ogni campo, ma la gelosa premura con la quale la fiera razza difendeva le sue prerogative ed i suoi interessi economici mantenne le relazioni fra Budapest e Vienna in uno stato che non potè mai essere detto di perfetta armonia. Durante la guerra mondiale, morto Francesco Giuseppe e salito sul trono d’Ungheria Carlo IV, che si affrettò a sbarazzarsi di Tisza, i legami tra Budapest e Vienna subirono un palese allentamento. I rovesci militari fecero il resto: alla fine di ottobre del 1918, crollando il fronte dell’Isonzo, scoppiava a Budapest una rivoluzione in seguito alla quale un Consiglio Nazionale s’impadroniva del potere. Il giorno 31, mentre Carlo commetteva l’errore di affidare la presidenza del Consiglio al vano e inetto conte Michele Karolyi, Stefano Tisza veniva assassinato. La rivoluzione dell’ottobre 1918 costò al paese 308