1 PAESI DANUBIANI E BALCANICI gli succedeva alla testa del partito e del Governo il fratello Vintila, e morto Vintila il partito s’eleggeva capo il terzo dei fratelli Bratianu, Constantino, che però vide interrotta ai suoi danni la tradizione in virtù della quale il presidente del partito nazio-nale-liberale dovesse anche essere presidente del Consiglio, giacché Re Carol si rivolse all’ala giovane dello stesso partito e chiamò a governare il signor Giorgio Tatarescu. Principe ereditario, Carol aveva rinunciato ai diritti di successione ai 28 di dicembre del 1925 per ragioni intime e perchè Joan Bratianu, in disaccordo con le sue idee politiche, aveva chiesto la sua incondizionata sottomissione al Governo, cioè a dire al gruppo nazionale-liberale. Ai 4 di gennaio del ’26, una legge sanzionava la rinuncia di Carol al trono, proclamando erede della corona suo figlio Michele, allora di 5 anni appena, e prevedendo la formazione di un Consiglio di reggenza per il periodo della minore età del futuro Sovrano. Morto il padre Ferdinando ai 20 di luglio del 1927, Carol si disse pronto a rispondere ad eventuali appelli del popolo, e per grande che fosse la potenza dei nazionali-liberali, questa sua dichiarazione venne ad interpretare un desiderio della maggioranza del paese. Mentre Carol era ancora in esilio, a Bucarest gli avversari, con alla testa il presidente del Consiglio Vintila Bratianu, indu-cevano la moglie Elena (nata principessa di Gre- 246