BACINO DANUBIANO E PENISOLA BALCANICA Germania sono usciti dalla Commissione internazionale del Danubio, dopo la denuncia da parte del Reich, avvenuta ai 14 novembre del 1936, del carattere internazionale del Reno, del Danubio, dell’Elba e dell’Oder. Oltre al Danubio ed ai suoi affluenti, bagnano la penisola balcanica il Nistro (che a est segna il confine fra Rumenia e Russia e va a finire nel Mar Nero a Odessa), la Mariza, lo Jantra, il Mesta, lo Struma ed il Vardar, i quali tutti sboccano nel-l’Egeo, sul litorale della Macedonia e della Tracia. L’ovest della penisola, nella direzione dell’Adria-tico e dell’Albania, non è attraversato, se si fa eccezione della Drina albanese, da corsi d’acqua notevoli. In questa zona è viceversa importante, dal punto di vista idrografico, il lago di Scutari, così come lo sono nella contigua Macedonia occidentale i laghi di Ocrida, Presba, Ostrovo e Castoria. In lontani tempi il Danubio, che oggi è la maggiore arteria di comunicazione naturale fra Europa centrale e sud-orientale — e, in senso più vasto, fra occidente ed oriente — segnò l’itinerario di popoli e di eserciti. Per l’impero romano, del quale completava, col Reno, il sistema difensivo, esso fu una barriera naturale, e i romani vi mantennero pure una flotta, mentre lungo le sponde stabilirono campi di legionari, dai quali sorsero poi delle città. La strada del Danubio fu seguita nel 451 da Attila, per guidare dal sud verso 13