/ PAESI DANUBIANI E BALCANICI i rumeni della Bucovina votavano l’unione alla Rumenia. La Galizia fu occupata dalla Polonia. Il 1919 è caratterizzato da manifestazioni di fratellanza austro-tedesca, fra le quali ricorderemo la concessione del diritto elettorale ai tedeschi del Reich in Austria e agli austriaci in Germania, le trattative del dottor Bauer a Weimar per la pratica realizzazione dell’Anschluss e i plebisciti in varie provincie austriache; il Vorarlberg tradì per un momento il desiderio di unirsi alla Svizzera. Al principio dell’anno gli jugoslavi avevano rivelato propositi di annessione della zona carinziana, e più precisamente del bacino di Klagenfurt, provocando una guerriglia che nell’ottobre del 1920 ebbe il suo epilogo in un plebiscito che decise per l’assegnazione all’Austria della zona contesa; pure nel ’19, si ebbero ai 23 di marzo la partenza dell’ex Imperatore Carlo per la Svizzera ed il 3 di aprile la legge che bandiva gli Absburgo e ne confiscava il patrimonio. Ai 10 di settembre veniva firmato il Trattato di San Germano, ratificato ai 17 del mese successivo, e l’Austria dovè rinunziare a chiamarsi Austria tedesca, e altresì ai propositi di unione alla Germania. Dimessosi nel giugno del ’20 il gabinetto presieduto dal socialista Renner, gli successe un gabinetto, anch’esso di coalizione, presieduto dal cristiano-sociale Mayr, il quale fece fra l’altro votare al i° di ottobre la nuova Costituzione federale. »6