7 PAESI DANUBIANI E BALCANICI plebiscito popolare, sanzionando la destituzione della Monarchia, proclamava la Repubblica. La catastrofe d’Asia minore inflisse alla Grecia la perdita dei guadagni assicuratile dal Trattato di Sèvres sul Mar di Marmara e nella penisola di Gallipoli; fu anzi per miracolo che alla Conferenza di Losanna, la quale portò, ai 24 di luglio del 1923, alla firma di un nuovo trattato, si riuscirono a respingere le rivendicazioni della Turchia kemalista su territori che avevano appartenuto fino al 1914 all’impero ottomano. Alla perdita della Tracia orientale e di Smirne si aggiunsero ripercussioni etniche e sociali enormi: 1.221.849 greci residenti in Asia minore dall’epoca precristiana dovettero, in base ad un accordo concluso per lo scambio delle popolazioni, ritornare in patria, e che cosa questo abbia significato per un paese di 5 milioni d’abitanti possiamo intuirlo, facendo le debite proporzioni, immaginandoci l’Italia costretta ad accettare un giorno di colpo, senza ingrandimento del suo territorio, 10 milioni di nuovi abitanti. Tale gigantesca migrazione di popolo, senza precedenti nella storia, da una parte ha turbato l’equilibrio della vita economica greca, ma dall’altra ha avuto il vantaggio di permettere l’ellenizzazione della Macedonia, dove i greci, che nel 1912 rappresentavano il 42,6 % della popolazione, oggi rappresentano più del 90, mentre i mussulmani, che erano in 475.000, sono ridotti a 184