GRECIA l’offensiva. La campagna terminava tre anni dopo con una tremenda catastrofe (vedi capitolo sulla Turchia) e Venizelos, per salvare il proprio prestigio, ne rendeva responsabile Re Costantino, che richiamato in Grecia (in seguito alla morte di Re Alessandro) da un plebiscito popolare, nel dicembre del ’20, non aveva potuto sconfessare l’iniziativa di Venizelos ed era stato anzi costretto ad assumere il comando sul fronte dell’Anatolia. Al momento della disfatta inflitta da Kemal Pascià alle truppe greche sul fiume Saharya e del catastrofico sgombro di Smirne, Venizelos, dimessosi dalla presidenza del Consiglio dopo il rimpatrio di Re Costantino, si trovava all’estero. Fu lui, però, da lontano, servendosi di un suo fiduciario, il colonnello Plastiras, a fare costituire uri tribunale rivoluzionario che dichiarò responsabili della sconfitta 5 ministri realisti e il generalissimo Hagia-nesti, ordinandone la fucilazione. Nel frattempo, agli 11 di settembre del ’22, lo stesso colonnello Plastiras aveva imposto a Re Costantino di abdicare per la seconda volta e sul trono era salito Re Giorgio II; dopo l’esecuzione dei ministri realisti e del generalissimo Hagianesti, Re Giorgio potè difendere la corona ancora per circa un anno, ma ai 18 di novembre del 1923 la dittatura militare rivoluzionaria lo costringeva ad allontanarsi «provvisoriamente». Ai 13 di aprile del 1924 un 183