AUSTRIA al 29. Pure i tedeschi di Boemia tentarono, ai 28 di ottobre, di assicurarsi indipendenza proclamando la loro unione all’Austria tedesca, la quale si costituì ai 30 di ottobre, ma la decisione si dimostrò effimera, avendo i czeco-slovacchi impedito il distacco delle terre tedesche. Ai 31 di ottobre s’installava a Vienna un Consiglio di Stato, che nominava un Governo repubblicano provvisorio, presieduto dal socialista Renner, col titolo di cancelliere di Stato; ministro degli Esteri era il socialista Viktor Adler, che però, ammalatissimo (morì poco dopo), dovè quasi subito essere sostituito dal dottor Bauer. In fondo il primo gabinetto repubblicano ebbe il carattere di una coalizione, essendo in esso rappresentati anche i tedeschi-nazionali, i cristiano-sociali e gli agrari. Ai 3 di novembre veniva firmato l’armistizio con l’Italia, agli 11 l’imperatore Carlo rinunciava all’esercizio dei poteri sovrani e nello stesso giorno aveva fine il gabinetto Lammasch, che fu l’ultimo gabinetto comune austro-ungarico. All’indomani il Reichsrat tenne la sua ultima seduta e l’Assemblea Nazionale, proclamando la Repubblica, definì l’Austria tedesca una parte integrante del Reich tedesco. Dell’Austria tedesca avrebbero dovuto far parte tutti i territori colonizzati dai tedeschi e anche le isole linguistiche della Galizia e della Bucovina; ma mentre i. legionari czechi cacciavano le autorità austriache dalla Boemia, dalla Moravia e dalla Slesia, 85