BACINO DANUBIANO E PENISOLA BALCANICA plessivo — indispensabile e per garantire la difesa dei Dardanelli e per impedire, colla scomparsa dal continente europeo, la sua assegnazione al continente asiatico. Ove si prescinda dalle argomentazioni di carattere politico e culturale, si può convenire che i confini della penisola balcanica siano segnati a ovest dall’Adriatico e dal Mare Ionio, a sud dal-l’Egeo e dal Mediterraneo orientale, a est dal Mar Nero, mentre il settentrionale viene indicato da taluni nel corso del Danubio (che però nel suo tratto superiore bagna una zona centro-europea la quale si stenterebbe a definire balcanica), da altri in una linea idealmente ed arbitrariamente tracciata, che partendo dall’Adriatico settentrionale, e precisamente dalle vicinanze di Trieste, andrebbe a finire tra Nistro e Njeper, così escludendo dai Balcani la Moldavia, buona parte della Bessarabia e la Bucovina. Molto più ragionevolmente, geografi di autorità indiscussa vedono il confine settentrionale passare per le valli della Sava e del Danubio inferiore. La penisola riceve il suo nome dalla catena dei Balcani, i quali attraversano la Bulgaria in senso orizzontale, andando dalla frontiera serba al Mar Nero. Pur senza superare i mille metri di altitudine, i monti Balcani — nell’antichità detti Emo e dall’odierna popolazione slava Stara Pla-nina, o vecchia montagna — sono in vari punti