sano e contadinesco, ad esempio nei ” It esele ’* di Wyspiariski e nei ” Chfopi ” e nelle novelle di Reymont. Ma è sincero davvero questo atteggiamento? Bisogna confessare che spesse volte, nasce nel lettore come già su abbiamo accennato, il dubbio, se veramente tale materialismo, tale cinismo nei rapporti sentimentali esista effettivamente nell’anima, o sia una posa. È vero che non sempre questa mancanza di sdolcinature dispiace. Anzi talvolta, nella sua posizione antisentimentale, anti-romantica, spigliata, scettica, l’anonimo e antico poeta popolare si riaccosti! all’atteggiamento che verso codesto problema, per posa o per convinzione, mantengono le generazioni più moderne. Difficile, ad ogni modo, giungere ad una conclusione. Per il resto, gli argomenti prediletti continuano ad essere i soliti di tutte le epoche e di tutti i paesi : i diverbi fra innamorati. le conversazioni, i lamenti. Più sentimentali — forse più sinceri — i canti di dolore. Parimente alle pie^ni potvszerhne appartengono canti comici. Di tutti i canti polacchi, bisogna riconoscere che essi sono i più lontani dal nostro mondo artistico, dalla nostra sensibilità. La comicità che vi si esprime è strana, malsicura, come una caricatura infantilmente informe e appena abbozzata; non si si sa se attribuirla ad una primitività rozza e selvaggia, o ad un pessimismo sarcastico ed amaro di un popolo fatto anzitempo maturo dalle sofferenze e dai dolori. Le Piceni zwiQzane z zaivodem o canti di mestiere non hanno grande importanza; sian essi di •contadini, di pastori, di soldati, rappresentano tipi, situazioni, sentimenti a noi già noti attraverso la poesia popolare di altre nazioni. Fra esse alcuni tipi sono notevoli per la loro diffusione e per i loro particolari caratteri. Prima, le piegai myUiwskie, canti di caccia, produzioni spesso * 17 * 2