AUSTRIA Col gabinetto Mayr ha inizio fra cristiano-sociali e socialisti (che pur partecipando a combinazioni ministeriali non forniscono più un cancelliere, ma s’impongono a Vienna, dalla Costituzione dichiarata anch’essa provincia, con un capitano provinciale che essendo lo stesso borgomastro paralizza ogni influenza del Governo) una lotta che dura sino all’avvento del regime cosiddetto autoritario, nel 1934. Nel 1921 i cristiano-sociali ridiventano padroni del dicastero della Difesa nazionale e il ministro Vaugoin può dare mano all’epurazione della Volkswehr; di rimando i socialisti affidano all’ex ministro della Difesa Julius Deutsch l’organizzazione d’uno Schutzbund repubblicano, che più tardi si rivelerà potentissima guardia del partito. I socialisti rimangono, malgrado i divieti dell’Intesa e i Trattati di pace, fautori dell’Anschluss, sino al momento in cui la Germania, nel 1925, si elegge a presidente il feldmaresciallo Hinden-burg: alla Germania governata dal blocco borghese e da Hindenburg essi non vogliono unirsi e nell’attesa preferiscono dedicarsi al consolidamento delle posizioni in Austria. I partiti di destra oppongono ai marxisti due uomini : il prelato dottor Ignazio Seipel, cri-stiano-sociale, e il presidente della polizia di Vienna Giovanni Schober, che in seguito si rivela un pangermanista. Seipel affronta compiti durissimi: nel ’22 risolve la crisi monetaria e ottiene a Gine- 87