Dalla morte di Saint-Bon alla guerra mondiale 37 temprata; inclita per progresso di studi e di scienze, sonante per il fervido lavoro di cento officine, poderosa per armi, conscia della grandezza della sua tradizione e del suo diritto, tutta tesa verso il suo avvenire radioso, preparata a conquistare questo avvenire anche a prezzo degli sforzi e dei sacrifici più ardui. E quando l’ora di questi sforzi sonò, in mezzo ai bagliori del gigantesco incendio di guerra; quando da Trento la voce di Dante parve levarsi a dire : Ora o mai più, e sulle acque deH’Amarissimo i morti di Lissa parvero affiorare a chiedere vendetta e riscossa, oh ! allora la sacra terra d’Italia fu pronta a rispondere all’appello con tutte le energie. Cosi l’Italia è entrata nella epopea, che si svolge faticosa e gigantesca, con la sua fatale alterna vicenda di sforzi fortunati e di sforzi dolorosi, di vittorie e di sventure. Ma anche la sventura ha un suo profondo significato nello svolgersi della nuova epopea italica, significato che giova raccogliere, mentre sulla Patria incombono le ore decisive. La sventura dimostra che se lo Stato italiano potè formarsi in due soli anni, con meravigliosa rapidità e fortuna e senza sacrifici proporzionati al ri-