124 COMMEMORIALI, LIBRO XXXI. di Ungheria, Boemia, Dalmazia, Croazia, Slavonia ecc., arciduca d’ Austria, duca di Borgogna, Brabante, Stiria, Carintia, Carniola e Virtemberg, conte di Absburgo, Fiandra, Tirolo, Gorizia ecc., fa sapere che per le minaccie dei turchi (che rotto il trattato di Carlovitz, fecero guerra contro Venezia devastandone i domini e nominatamente il Peloponneso) contro la cristianità, a tutela di questa e a norma del trattato del 1684, nominandoli suoi plenipotenziari, dà facoltà al principe Eugenio di Savoia, presidente del consiglio di guerra, luogotenente generale imperiale e governatore del ducato di Milano, a Gio. Leopoldo Donato di Trautsohn principe del S. B. I., conte di Folkenstein, a Filippo Lodovico conte di Sinzendorf e Thannhausen, tesoriere ereditario dell' impero e cancelliere aulico e a -Tommaso Gundaccaro conte di Stahrenberg, cavaliere del toson d’oro, ciambellani e consiglieri intimi, dando loro facoltà di concludere col rappresentante di Venezia alleanza per combattere contro i detti infedeli. Dato a Vienna. — Sottoscritto dall’ imperatore, da Gio. Federico conte di Seileru e da Gio. Giorgio Buoi e munito del sigillo imperiale (v. n. 8). 8. (6) — 1716, Aprile 13. — c. 15 t.° — Trattato in cui si dichiara che avendo i turchi contro i patti di Carlovitz, intimato guerra alla república di Venezia, imprigionatone il rappresentante e recato altri danni, e respinti gli inviti dell’ imperatore Carlo VI a desistere, i plenipotenziari di questo nominati nel n. 7 e quello di Venezia (v. n. 6), sotto gli auspici di papa Clemente XI, pattuirono : È rinnovato e confermato il trattato riferito al n. 89 coll’ articolo separato allegato al n. 94 del libro Commemoriale XXIX, a complemento e dilucidazione dei quali si aggiunge : A tutela del regno di Napoli e degli altri stati dell’ imperatore e della república in Italia, le parti si obbligano ad aiutarsi scambievolmente contro i nemici che durante la guerra col turco gli attaccassero ; il concorso dei singoli sarà fissato di caso in caso, e fin d’ora Venezia promette 8 navi da guerra e 6000 fanti e l’imperatore 12000 fanti. Se venissero assaliti contemporaneamente il detto regno e il ducato di Milano o altro stato imperiale d’Italia, i 6000 uomini saranno da Venezia, a sue spese, mandati nel detto ducato, in quello di Mantova e nei domini imperiali di Toscana ; le 8 navi soltanto a difesa del mentovato regno ; se l’assalito sarà il solo ducato di Milano o altra provincia, la república darà soltanto i 6000 fanti ; se il solo regno, essa vi manderà al più presto le 8 navi e 3000 fanti, questi da sostituirsi poi con altrettanti imperiali da inviarsi o in Dalmazia o nel regno e fino alla sostituzione da pagarsi dall’ imperatore ; il contributo di milizie o di navi sarà a tutte spese dell’ alleato che lo fornisce. L’imperatore promette di dichiarar guerra ai turchi nella corrente primavera colle norme del trattato del 1684 che resta confermato. Le parti daranno libero passo pei rispettivi stati l’una alle milizie dell’ altra, senza che quelle rechino danni ; e così pure ai vicendevoli sudditi. Benché il re di Polonia, in forza del trattato n. 89 de) libro Commemoriale XXIX, sia tenuto ad aderire ad ogni alleanza contro i turchi, il regnante Augusto, sarà invitato ad entrare nella presente. Vi sarà pure ammesso lo zar di Moscovia, se lo desidererà,