44 DA LISSA A PREMUDA bili e di mine subacquee, disposti a varia profondità. E la diga è seminata di mitragliatrici e di cannoni. E seminate di cannoni sono le rupi scoscese che circondano il porto, e quaranta occhi di proiettori sono aperti la notte, a scrutare e a rompere le tenebre. Insomma, un sistema di difese da far ritenere il porto assolutamente inviolabile. E difatti, dietro tali difese, nella presunzione della sicurezza, stavano ancorate le navi che formano il nerbo della flotta nemica : dreadnoughts e p>redreadnoughts, e ancor più internamente le siluranti e i sommergibili. La presunzione della sicurezza si presentava ben fondata. Impresa ardua quanto altra mai sembrava essere quella di arrivare al canale di Fasana: parve miracolo quando, il 2 novembre 1916, Ildebrando Goiran riuscì a penetrarvi con una torpediniera, e a lanciare i suoi siluri contro una nave da guerra nemica. Ancor più ardua impresa giungere sotto la diga di Capo Compare; addirittura impossibile superare lo sbarramento irto di difese. Ad aprirsi la via nello sbarramento, tagliandolo o passandovi sotto, non era nemmeno da pensare. Il solo tentativo di tagliare i cavi metallici