82 COMMEMORIALJ, LIBRO XXX. 1098, Agosto 23. — Roberto Ermanno de Bertram, segretario ecc., attesta la conformità della copia. Dato a Vienna. — Trasmesso dall’ ambasciatore Ruzzini con lettera 0 Agosto, n. 339 e l’autentica con lettera 23 detto, n. 345. — (Dispacci Germania [copia], filza 179, c. 288 e 289). 24. (24) —1698, Luglio 22. — c. 50 (47). —Traduzione in latino di documento con cui il gran visir (v. n. 23) dà a Mehemet effendi, gran cancelliere dell’ impero ottomanno, e ad Alessandro Scarlatti, segretario, facoltà di iniziare coi plenipotenziari dell’ imperatore di Germania e di Venezia le trattative di pace e condurle a buon fine. Dato, tradotto., autenticato e trasmesso come il n. 23. — (Dispacci Germania [copia], filza 179, c. 289 a 291). 25. (25) — 1698, Luglio 22. — c. 52 (49). — Traduzione in latino della declaratoria corrispondente e conforme al n. 17, emanata dai plenipotenziari turchi, nella quale accettano per base dei futuri negoziati di pace la formula dell’ uti possidetis. Dato in campo presso Sofia il 13 Moharrem 1109 (sic) [1110] dell’egira. — Tradotta, autenticata e trasmessa come il n. 23. — (Dispacci Germania [copia], filza 179, c. 291 a 294). 26. (26) — 1698, Luglio 14/24. — cì. 54 (51). — Lettera di lord Paget e del Collier, rappresentanti il re d’Inghilterra, e gli Stati generali, al conte Kinsky. Rispondendo a lettere di quest’ ultimo del 4 e 15 corr., portate dal segretario del Paget, contenti dell’ approvazione imperiale del loro operato, finora felice, per la pace, dicono di avere ricevuto il n. 17 ; che le negoziazioni pei preliminari procedono bene; che la formula dell’ uti possidetis sembra essere accettata dalla Porta; che in corrispondenza dei n. 15 e 16 trasmettono i n. 23 e 24 ; che i turchi sono pronti ad intervenire al congresso, avendo la Porta date le facoltà necessarie a Mehemet effendi e ad Alessandro Maurocordato [Scarlatti], con ingiunzione di sbrigarsi al più presto possibile, sicché sono disposti a partire cogli scriventi per Belgrado per fissare d’accordo la sede del congresso medesimo, pel quale proporrebbero Salànk, dove sarà d’uopo vivere sotto tende. Gli scriventi proposero Vienna, poi Debreczen, ma i turchi vogliono luogo neutro. Non si può preventivamente parlare d’ armistizio. Data nel campo ottomanno sotto Sofia. — Copia autenticata come il n. 23. —• (Dispacci Germania [copia], filza 179, c. 294 a 297). 27. (39) — 1698, Luglio, verso la fine. — c. 80 (77). — Versione (in latino) di firmano, con cui il sultano di Turchia nomina suoi plenipotenziari Mehemet effendi, presidente della cancelleria imperiale, ed Alessandro Scarlatti, segretario intimo, dando loro facoltà di negoziare, colla mediazione dei rappresentanti l’Inghilterra e i Paesi Bassi, trattati di pace ed amicizia coll’ imperatore di Ger-