Lissa e le sue cause 3 il Vacca e l’Albini; ma anche, anzi, specialmente, colpa delle condizioni in cui si trovava tutta l’organizzazione della Marina, al momento della prova. Un critico francese, Emilio Forcade, nel dicembre 1866, mentre in tutta Italia imperversavano le polemiche intorno alle cause di Lissa, ebbe a scrivere sulla Revue des Deux Mondes questo giudizio: « Se si volesse colpire la responsabilità collettiva a cui si deve imputare lo scacco di Lissa, bisognerebbe tradurre alla sbarra tutta la flotta, il ministro della Marina, il governo medesimo ». Le serene ricerche storiche, susseguite alle veementi recriminazioni polemiche, hanno dimostrato la fondamentale verità di tale giudizio, mettendo in luce le condizioni materiali e morali della nostra Armata nel 1866. Il materiale non era quale avrebbe potuto essere, dati i sacrifici compiuti per la flotta negli anni precedenti, appunto in previsione dell’inevitabilità di una lotta contro l’Austria anche sul mare. In quegli anni, nel campo delle costruzioni navali, era stata dibattuta la questione circa la prevalenza da darsi alla corazza o al cannone ; ossia se si dovessero preferire le navi in ferro, munite di