La formazione delta nuova Marina italiana 19 comandante di dipartimento alla Spezia, come comandante di squadra, come capo di Stato Maggiore, e poi ancora come ministro dal 1890 fino al giorno della sua morte, ebbe somme responsabilità direttive e si affermò come la persona preminente dell’Armata. In quei vent’anni la trasformazione rinnovatrice fu compiuta secondo le grandi linee tracciate dal Saint-Bon nel discorso-programma, pronunciato alla Camera il 6 dicembre 1873. Quello storico discorso, che ben può definirsi l’atto di nascita della nuova Marina italiana e che portò con la sua rude schiettezza nell’aula di Montecitorio quasi una ventata d’aria sana, provocando tanto fervore di discussioni e tanto calore di consensi, preannunciava radicali riforme coraggiose, come l’alienazione del vecchio naviglio di legno, dai progressi del tempo e della tecnica reso inadeguato agli scopi della guerra navale e inutilmente ingombrante; prospettava espedienti geniali, per cui le risorse al bilancio della Marina avrebbero avuto notevole aumento; dimostrava la necessità di innovazioni profonde nei tipi di navi da costruire, ed era tutto vibrante di sincerità e di fede.