8 DA LISSA A PREMUDA flotta era magnifica, imponente; ma chi si addentrasse nei particolari, constatava facilmente le innumerevoli lacune ». E affermava: «Le corazzate mancavano, quale affatto e quale in gran parte, di cannonieri ; gli equipaggi per due terzi e più di reclute nuove assolutamente alla vita militare ; un terzo dei colpi mancavano per difetto di cannelli ; l’armamento incompleto per la più parte dei legni, il maggior numero degli ufficiali inesperti ; le macchine di parecchie navi in pessimo stato ; mancanti fino i meccanici ». Si aggiunga a tutto ciò il perdurare, anzi l’aggravarsi, degli attriti tra il Per-sano comandante supremo, l’Albini comandante delle navi in legno, il Vacca comandante di una delle divisioni di corazzate, e il D’Amico capo di Stato Maggiore della flotta ; si aggiunga l’opera del ministro della Marina Depretis, avvocato chiamato a reggere un Ministero militare in tempo di guerra, assolutamente impreparato al compito; si aggiunga l’influenza deprimente di episodi quale quello del 27 giugno, quando il Tegetthoff con una parte della sua flotta venne fin davanti ad Ancona, dove tutta la nostra flotta era riunita da due giorni, e rimase quasi due