DOGE FRANCESCO FOSCAR1 59 Fatto in Siena nel palazzo dei rettori. — Testimoni : Antonio del fu Iacopo de’ Petrucci e Lorenzo lusse Fruolini — Atti Iacopo degli Umidi not. imp. (v. n. 183). 183. — 1450 (1451), ind. XIV, Marzo 10. — c. 91 (90) t.° — I priori, i governatori del comune e il capitano del popolo di Siena attestano la legalità del notaio Iacopo di Piero degli Umidi che rogò 1’¡strumento n. 182. Data a Siena. 184.— 1450 (1451), ind. XIV, Marzo 14. — c. 91 (90) t.° — I priori, i governatori e i! capitano del popolo del comune di Siena al doge. Udita 1’ esposizione degli oratori del re di Aragona e di Venezia, accolsero con piacere la nominazione di Siena qual collegata delle parti pel trattato n. 171, ne rendono grazie e la ratificano in nome del comune stesso (v. n. 186). Data a Siena. 185. — 1451, ind. XIV, Marzo 16. — c. 76 (75) t.° — Patente ducale che dichiara essere stata rinnovata, per un anno e per uno di rispetto, dal 13 Febbraio scorso, la condotta di Giovanni de’ Conti (de Comite), rapresentato da Benedetto da Roccasecca suo cancelliere, con 500 cavalli ai servigi di Venezia, Data nel palazzo ducale di Venezia (v. n. 234). 188.— 1451, ind. XIV, Marzo 24. — c. 89 (88). — Zaccaria del fu Ettore Bembo, e Girolamo del fu Francesco Barbarigo, procuratori del doge, della Signoria e del comune di Venezia, e Francesco di Arengerio de’ Casuli procuratore del comune di Siena (v. n. 182), pattuiscono: È stretta lega difensiva fra i due comuni. Nel caso che Siena o i suoi aderenti fossero offesi da alcuno, Venezia le invierà in soccorso, a proprie spese, fino a 2000 cavalli e 400 fanti, che staranno agli ordini della prima. Questa manterrà 400 cavalieri coi quali e con tutte le sue forze aiuterà Venezia in Toscana. Essa sarà amica degli amici e nemica dei nemici di Venezia, e darà passo ed ogni favore, come pure vettovaglie ecc., verso pagamento, nel proprio territorio alle milizie veneziane. Il doge farà includere Siena in ogni trattato di pace a d’ alleanza che fosse per fare. Col presente non sarà derogato ai trattati che legano Siena alla S. Sede, contro la quale e contro l’impero non potrà mai essere obbligata a combattere. In virtù del presente, che durerà in vigore 15 anni, Siena viene inclusa nel trattato n. 171. Pena al contravventore 25000 ducati d’oro (v. n. 184 e 275). Fatto nella stanza da letto del doge, in Venezia. — Testimoni: Lodovico del fu Bernardo Pasqualigo, Francesco di Albano Capello, Bertuccio del fu Iacopo Gabriele, il canceliier grande e tre segretari ducali. — Atti Dionigio Floriani not. imp. e scriv. due. e Lazzaro di Benedetto da Siena. 1451, Aprile 3. — V. 1452, Novembre 6, n. 247.