266 COMMEMORTALI, LIBRO XVII 3. — 1481, ind. XIV, Settembre 27. — c. 100. — Istrumento in cui si dichiara che Simone Goro provveditore a Riva e Giorgio de’ Fatis decano della chiesa di Trento, eletti arbitri, in esecuzione della convenzione riferita al n. 164 del libro XVI, il primo dalla Signoria di Venezia (procura 14 Luglio in atti di Giov. Pietro Stella), il secondo dal vescovo di Trento col consenso di quel capitolo (procura 18 Settembre, in Atti di Odorico da Brez) e dell’ arciduca Sigismondo d’ Austria avvocato della chiesa di Trento (patenti in data d’Innsbruch, 7 Settembre), presenti Jacopo di Spaur, Vittore di Tenno (?) cav. e Baldassare di Tono cav., consiglieri arciducali; non avendo potuto accordarsi nelle questioni eh’ erano chiamati a giudicare fra i sudditi veneziani di Riva e tridentini di Tenno ecc., nominano per terzo arbitro papa Sisto IV (v. n. 4). Fatto in domo charlarie di Michele da Caravaggio in contrada di Mazano distretto di Riva — Testimoni : Giorgio Natofft canonico di Trento, Pietro da Soncino di Padova e Michele Miari di Padova, Paolo de’ Fatis di Trento, dottori di leggi, Odorico da Brez di Trento giurisperito. — Atti Francesco del fu Tomaso de’ Timidei da Verona, not. imp. e cancelliere del Goro, e Francesco di Domenico Gelfi not. imp. a Trento. 4. — S. d. (1481, Settembre) — c. 100 t.° — Parere (in volgare, dato da Michele Miari e Pietro da Soncino ?) alla Signoria pel giudizio nelle questioni fra i sudditi veneti di Biva e quelli trentini di Tenno, specialmente ne’ riguardi della procedura (v. n. 3 e 5). 5. — s. d. (1481, Settembre?). — c. 101. — Relazione (in volgare) di Michele Miari sulle questioni vertenti fra i sudditi veneti di Riva e i trentini di Tenno: 1. Nel 1211 Riva dava in locazione perpetua i monti detti Tombolo ed Englo alla comunità di Pranzo nella giurisdizione del castello di Tenno del vescovo di Trento, essendosi gli uomini di Pranzo resi colpevoli di usurpazioni di territorio per estendere i terreni loro locati, quelli di Riva mossero loro querela nel 1282 alla quale fu dal detto vescovo fatta ragione. Altri giudizi per usurpazioni furono pronunziati contro quelli di Pranzo da un Bertoldo giudice del vescovo nel 1228, poi negli anni 1325, 1330, 1310, 1341, e finalmente nel 1372 (giudice Giovanni de’ Manzi di Verona) ; ora riaccendono la vertenza su ragioni poco solide. 2, Altra questione è quella de’ confini fra Pranzo e Riva; la sentenza 1340 voleva che i confini si aggruppassero nel luogo detto Plaz de Muol (Piazza del Mol), la cui ubicazione è contestata ; ma a parere del relatore con prevalenza delle ragioni di Riva. 3, Gli abitanti di Pranzo ed alcuni delle Giudicarle pretendono non potere il comune di Riva porre nel proprio estimo, per riscuoterne imposte, i beni che quelli possedono nel suo territorio ; e ciò a torto, essendo essi beni nei domini di Venezia la quale non deve riconoscere privilegi concessi da principi esteri. 4, I sudditi del vescovo di Trento e del duca d’Austria, che hanno beni nel territorio di Riva pretendono mandar a pascolare su questo i loro bestiami ; altre volte furono per tal motivo condannati.