DOGE FRANCESCO FOSCARI 15 il 12 Settembre, a Giovanni de’ Patti (?) della Savoia; il 16 detto, a Pietro e fratelli Beolehi e ad Antonio Vignola da Milano; il 14 Ottobre 1449, a Maffeo de’ Pechi; il 15 detto, ad Antonio de’ Sereni e ad Ambrogio de’ Ragii; il 24 detto, a Cristoforo e Giovanni fratelli Garufìo; il 4 Novembre 1449, a Pietro da Melzo e a Cristoforo suo figlio; il 17 detto, a Giovanni e fratelli da Merone; il 19 detto, da Antonio de’ Sereni; il 21 detto, a Giovanni e fratelli de’ Polastri; il 10 Gennaio 1449 (m. v.), a Giovanni di Ambrogio Mantegazza e ad Evangelista da Molteno. 30. — J448, ind. XI, Luglio 39.—c. 105 (101). — Ad appianare questioni continuamente insorgenti, con gravi fatti, in materia di diritto di pascolo nei monti alla sorgente del Zegle (Gail) nella valle Scartizum (di Kartisch) e in quelle circostanze, fra gli abitanti di Comelico nel Cadore, sudditi di Venezia, e quelli di Kartitsch e Cercenau soggetti al vescovo di Bressanone (Giovanni Roettel), e ad Enrico conte di Gorizia ecc. ; Pietro Valiero commissario per la Signoria veneta, Michele de Nets canonico, vicario generale del vescovo e suo rappresentante (procura in atti di Corrado Tegmaer di Neunburg chierico della diocesi di Augusta), Giorgio Ehinger dottore in ambe, Nicolò Pomperger canonico di Bressanone, Giorgio Kunigel di Einburg (Erenburg?), Pietro Mori di Pholzg e Cristoforo di Arnoldo di Toblacco, deputati dal conte (patenti date in Heunfels), adunatisi in S. Candido; dove, uditi i rappresentanti le parti, cioè Antonio Palatino ed Odorico di Sacco per la comunità del Cadore, e il secondo anche pei comuni del Comelico con Bartolomeo di Marco da Costalta, Iacopo di Zandonella (Sandanela ?), Antonio Bontà (Dancha?) e Bartolomeo di Paolo; Nihel (Nicolò?) Poster (Soli uster?) e Nichel Zingeler per Kartitsch e Cercenau, e Giovanni Baisler (Weisler ?) e Nicolò di Mezzavilla per Mis ; dopo visitati i luoghi, esaminati i documenti, fra i quali una sentenza pronunziata il 22 Luglio 1440 da Biachino da S. Vito e da Nicolò da Gorizia e confermata da Antonio patriarca di Aquileia (sic), e dal Senato veneto (11 Aprile 1424) ; decretano: Gli abitanti di Kartitsch e Cercenau, alias Tilliach, possederanno il versante che sta dalla lor parte dei monti contestati, dalla sorgente del Gail fino alla vetta dei medesimi, senza però potervi edificare case ecc. trattine gli edifici meccanici sull’acqua, pagando una libra di cera 1 anno al capitano del Cadore. Il versante dei monti stessi dalla parte del Cadore sarà degli abitanti di questo ; quelli di una parte che entrassero con animali nel territorio assegnato all’ altra pagheranno ciascuna volta lire 25 d ammenda alla comunità cui spetta il territorio stesso; dovendo i rispettivi signori e preposti vegliare all’osservanza. S’impone silenzio in quanto al passato1. Pena ai contradittori al presente lire 100 di piccoli, se privati, e 100 ducati d’ oro se sovrani dei paesi in questione. Promulgata sulla piazza di S. Candido, presenti ed approvanti i procuratori delle parti. _ Testimoni) : Leonardo Rezer (Iietzer), Corrado e Paolo Maus, Sigismondo Curz, Cristoforo Pagman (Bachmann?), Cori ado Hamerl, Cristoforo e