DOGE GIOVANNI MOCENIGO 233 145. — 1479, Dicembre 31. — c. 148 (147). — Patente ducale che approva e ratifica 1’¡strumento n. 142. — Con bolla d’oro. 146. — 1480, Febbraio 19. — c. 196 (195). — Diploma di Federico III imperatore dei Romani, re di Ungheria, Dalmazia, Croazia, duca d’Austria, Stiria, Ca-rintia, Carniola, signore della Marca, di Schiavonia e di Pordenone, conte di Habsburg, Tirolo e Kyburg, marchese di Burgau e langravio d’Alsazia, a Nicolò di Pietro de’ Tolenti conte del sacro palazzo lateranense, e della corte e concistoro imperiale. Pei servigi resi da quest'ultimo e per le sue virtù, lo crea conte palatino con tutti i discendenti suoi e delle sue sorelle Mira, Giovanna, Stana, Fioria e Tonaca, colle facoltà inerenti a tale dignità, cioè di creare notai nell’ impero e legittimare figli illegittimi, eccettuati quelli dell’alta nobiltà. Restano cosi aggregati alla nobiltà tutti i figli e discendenti legittimi, d’ambi i sessi, d’esso Nicolò e delle sue sorelle (v. n. 196). 1480, Marzo 6. — V. 1480, Aprile 16, n. 148. 147. — 1480, Aprile 16. — c. 156 (155) t.° — Breve di papa Sisto IV al doge. Protestando singolare affezione a Venezia, e detto come abbia sempre accarezzata l’idea di un’alleanza con essa, annunzia avere finalmente conchiuso oggi la desiderata unione ad opera del cardinale Pietro Foscari (v. n. 148). Dato a Roma presso S. Pietro. 148. — 1480, ind. XIII, Aprile 16. — c. 156 (155) t.° — Papa Sisto IV e Pietro Foscari cardinale prete di S. Nicolò inler imagines, rappresentante il doge e la Signoria di Venezia, pattuiscono : È stretta alleanza fra la S. Sede e la republica e i loro collegati, confederati, raccomandati ecc. per 25 anni, e più se cosi piacerà alle parti, per la mutua difesa dei rispettivi stati contro tutti gli italiani che non provocati gli offendessero. Durante 1’ alleanza il papa manterrà da 3 a 4000 cavalieri e da 2 a 3000 fanti ; Venezia da 6 a 8000 di quelli e da 4 a 5000 di questi, per giovarsene vicendevolmente ove sarà bisogno; nessuna delle parti potrà contrar lega con altro potentato italiano se non dopo datane notizia all’ altra è con riserva della presente. È riservato luogo a tutti i potentati italiani ad entrare nella presente. Le parti nomineranno entro due mesi dalla publicazione di questa i rispettivi collegati ecc. Esse la ratificheranno entro un mese. Facendosi guerra, non si potrà venire alla pace senza il consenso d‘ entrambe le parti. Se alcuno di coloro che entrassero successivamente nella lega, o un collegato od aderente, offendesse una delle parti, tutti gli altri partecipi concorreranno alla difesa di quella, e negheranno all’ offensore qualsiasi aiuto o favore. Se Venezia nominerà fra i suoi collegati Galeotto Manfredi di Faenza, il papa non potrà offenderlo nè assistere in modo alcuno chi 1’ offendesse, ma non sarà obligato ad aiutar Venezia contro chi offendesse il Manfredi. Se il papa vorrà castigare Costanzo Sforza, ribelle scomunicato, privandolo dello stato, Venezia non ne lo impedirà e resterà affatto neutrale. Ciò pure COMMEMORALI, TOMO V. 30