110 COMMEMORIALI, LIBRO XIV Enea (Silvio Piccolornini) vescovo di Siena e principe dell’ impero, Giovanni Windcrbach (tnderbach) dottor di decreti e Sigismondo di Sporo cav. capitano di Trieste, oratori e plenipotenziari deli’ imperatore, e Candiano Bollani e Francesco Capodilista di Padova, procuratori della Signoria di Venezia, pattuiscono: Le parti si assolvono vicendevolmente per tutti i danni recatisi 1’ una all’altra e per tutte le loro conseguenze, fino ad oggi, sicché fra esse e i loro sudditi sia pace assoluta. Si determinano i diritti di pascolo, di far legne e segar fieno nei territori in questione, fissando i luoghi ; i confini della giurisdizione dei signori di Zoppola, e di quella austriaca di Pordenone, da segnarsi con pietre. La costruzione e la manutenzione del ponte sulla Meduna spetti al capitanato di Pordenone, benché l’acqua appartenga per metà ai veneziani; il ponte sulla Fossamala ai signori di Zoppola. Valle Noncello e tutto il corso del Noncello spettano ai duchi d’ Austria. La palude presso il castello di Cusano resta in assoluta proprietà dei signori di Zoppola. Gli abitanti di Zoppola potranno prender pietre da fabbrica nel letto della Cellina, e quelli di Pordenone e di Cordenons nell’ alveo della Meduna. I sudditi d’ ambe le parti potranno pescare nella Meduna e nella Basaldella, e abbeverarvi animali, e se ne prescrivono le modalità ; ciascuna delle parti potrà fare sulle sponde rispettive lavori per impedir danni sulle stesse, ma non impedire con costruzioni il corso dell’acque. I due principi contraenti potranno recedere entro 5 anni dalle presenti stipulazioni, e sottoporre i rispettivi diritti a un giudizio di arbitri, restando fino a decisione in vigore il presente ecc. (vedi num. 335). Fatto in Pordenone, in casa di Nicolò de’ Spellati. — Testimoni : prete Stefano di S. Foca vicario in S. Marco di Pordenone, Andrea de’ Popaiti podestà di Pordenone, Sebastiano fu Antonio di Montereale, Tomaso del fu Antonio Bi-sigati da Venezia, Odorico del fu Antonio de’ Cavertini da Porcia, Gianfrancesco del fu Giovanni Capodilista da Padova. — Atti Bernardo del fu Francesco Bea-ciani di Venezia e Daniele del fu Antonio de Lautter di Pordenone. 337. — 1455, Luglio 17. — c. 169 (168) t.° — Bolla piccola di Callisto III papa al patriarca di Venezia. In seguito ad uffici di Pasquale Malipiero proc., Iacopo Loredano, Triadano Gritti e Lodovico Foscarini dottore, oratori veneti a lui, i quali si lagnarono che molti veneziani, per ¡sfuggire al rigore dei magistrati laici e non esser costretti a pagare i lor debiti, si ascrivono al clero e si pongono sotto la protezione dei tribunali ecclesiastici; il papa ordina al patriarca di costringere con sollecita procedura i medesimi al pagamento dei rispettivi creditori, senza dar luogo ad appellazioni, usando anche all’ uopo le censure spirituali, e non ostanti le costituzioni apostoliche (v. n, 338). Data a Roma presso S. Pietro (XVI kal. Aug.). — Firmato Je: de Sala, e alla registrazione M. Ferrari. 338. — 1455, Luglio 17. — c. 170 (169). — Bolla piccola come la precedente. Il papa ordina al patriarca di far eseguire, riconosciutane la giustizia, tutte le sentenze pronunziate dai tribunali laici contro quegli abitanti di Venezia