DOGE FRANCESCO FOSCARI 63 1451, Maggio 25. — V. 1452, Luglio 26, n. 238. 196. — 1451, ind. XIV, Maggio 27. — c. 72 (71). — Patente ducale che fa sapere essere stata rinnovata pei sei mesi di rispetto la condotta di Cola da S. Agata ai servigi militari di Venezia Data nel palazzo ducale di Venezia. 197. — 1451, ind. XIV, Maggio 27. — c. 72 (71). — Patente ducale che dichiara essere stata rinnovata, per un anno e per uno di rispetto, dal 13 corr., la condotta di Giovanni Villano, rappresentato da Giovanni da Thiene suo cancelliere. Data come il n. 196. 198. — 1451, ind. XIV, Maggio 30. — c. 80 (79). — Lodovico (Scarampi Mezzarota) cardinale prete di S. Lorenzo in Damaso e patriarca di Aauileia, camerlengo papale, fa sapere di approvare e ratificare quanto il nunzio apostolico Ottaviano Pontano stipulò colla Signoria veneta nell’ interesse della chiesa di Aquileia; e lo nomina suo procuratore con pieni poteri per la conclusione finale delle trattative (v. n. 200). Dato in Roma presso S. Lorenzo in Damaso. — Testimoni: Angelo abate di S. Anastasio, Antonio Capodilista dottore di decreti, auditore del cardinale, Dotto dei Dotti da Padova, Francesco Trevisano nipote del cardinale, Guglielmo Ungarello da Padova e Nicolò Scarampi. — Atti Ugolino Folani arcidiacono di Resanzone, scrittore delle lettere apostoliche e notaio. 199. — 1451, ind. XIV, Giugno 10. — c. 98 (97) t.° — Il doge coi suoi consigli nominano procuratori del comune di Venezia Zaccaria Trevisano e Barbone del fu Barbone Morosini, dottori in arti ed in ambe, con facoltà di negoziare e concludere trattati col cardinale patriarca di Aquileia, o col di lui procuratore (v. n. 198 e 200). 200. — 1451, ind. XIV, Giugno 11. — c. 80 (79) t.° — Essendo stata sospesa, per difficoltà e questioni insorte posteriormente, la esecuzione dello stipulato nel n. 280 del libro XIII, per appianarle definitivamente Ottaviano Pontano, nunzio speciale del papa e procuratore del patriarca di Aquileia (v. n. 198), e i procuratori del doge e del comune di Venezia nominati nel n. 199 pattuiscono: I redditi di Aquileia, S. Vito e S. Daniele, lasciate in dominio al patriarca, saranno valutati per ducati 2000 1’ anno da comprendersi nei 5000 assegnati al patriarca nel trattato ricordato; gli altri 3000 saranno da Venezia pagati sulle rendite del Friuli ne’ modi stabiliti nel trattato medesimo. La decorrenza dei pagamenti delle annualità, in rate quadrimestrali, sarà dalla data del presente. Il Pontano assolve Venezia da ogni debito verso il patriarca pel passato. Il suro-mentovato trattato resta in tutto il rimanente in vigore, e viene dalle parti ri-confermato (v. n. 202). Fatto nel monastero di S. Giorgio Maggiore in Venezia, — Testimoni: Ci-