DOGE FRANCESCO FOSCARI 13 Esso e la sua compagnia avranno trattamento eguale al condottiero meglio trattato dalla Signoria. Dovrà accogliere fra’ suoi assoldati suo figlio e Gerardino de’ Terzi. Antonio' di Bolognino da Alessandria cancelliere di Nicolò suddetto dichiara di aver trascritto e consegnato la presente ad Apollonio di Donato, segretario ducale, dichiarando averla il suo mandante ratificata. E il segretario a sua volta dichiara averla d’ordine del condottiere sigillata col costui sigillo, in presenza del doge, addì 26 aprile. 22. — 1448, ind. XI, Maggio 16. — c, 11. — Condotta di Lodovico de’ Malvezzi con 60 lancie ai servigi di Venezia, per un anno dal di in cui si farà la mostra, e sei mesi di rispetto. Fatto come il n. 9. — Testimoni due segretari ducali. 23. — 1448, ind. XI, Maggio 21. — c. 12 t.° — Patente ducale in cui si dichiara essere stato condotto ai servigi di Venezia Bartolomao Colleoni con 500 lancie e 400 fanti per un anno ed uno di rispetto ; confermandogli le terre e luoghi già concessigli e quelli che possede in proprio, e promettendo che si faranno rivedere le sue partite e pagare i suoi crediti pel servizio altra volta prestato (v. n. 27). Data nel palazzo ducale di Venezia. 24. — 1448, ind. XI, Maggio 25. — c. 12. — Patente ducale. In premio dei distinti servigi resi in guerra da Lodovico marchese di Mantova, la sua condotta di 400 lancie e 300 fanti è accresciuta di 100 delle prime e 100 dei secondi a spese dello stato. Data come il n. 23. 25. — 1448, ind. XI, giugno 3. — c. 12 t.° — Patente ducale con cui si fa sapere essere stato condotto ai servigi di Venezia Giovanni del fu Gaspare Pas-saglia da Bologna, rappresentato dai bolognesi Lodovico de’ Berni fu Girolamo e Bartolomeo del fu Tomaso (procura in atti di Uberto del fu Antonio da Cornazzano di Parma), con 500 fanti e 25 lancie, per un anno e 6 mesi di rispetto ; con indi-pendenza da ogni connestabile di fanteria. Data come il n. 23. 26 ._ 1448, ind. XI, Giugno 20. — c. 19. — Avendo il Senato decretato che, in premio della fedeltà e dei servigi resi da Bartolomeo del fu cav. Giovanni Pellegrini nobile di Verona, specialmente durante le ultime guerre e l'occupazione di quella città per parte dei nemici, fossero vendute al medesimo per metà del prezzo di stima le undici vigesime quarte parti spettanti allo stato della peschiera detta Pescarezo nelle pertinenze di Peschiera, che solevansi affittare da 1400 a 1600 lire l’anno ; il doge, chiamato a se il Pellegrini, gli comunicò la deliberazione, che fu accettata. Dato poi ordine a Bernardo Bragadino podestà e Jacopo Antonio