76 COMMEMORI ALI, LIBRO XIV 248. — 1452, ind. I, Dicembre 15. — c. 113 (112) t.° — Patente ducale che fa sapere a tutti i rettori ed ufficiali veneti in Brescia e suo territorio : A premiare la fedeltà e i servigi resi dal bresciano Giannino di Scalvino, il quale ebbe dalle milizie venete devastata una sua possessione in Ghedi (Godo) territorio di Bagnolo (Mella) e fu ridotto quasi all' indigenza, fu accordata al medesimo esenzione da ogni angaria, gravezza e fazione per la possessione stessa e pei suoi prodotti per 15 anni. Data nel palazzo ducale di Venezia. 249. — 1452, Gennaio 1 (m. v.) — c. 141 (140) t.° — Patente ducale con cui si fa sapere avere il Collegio date le risposte seguenti ad istanze (estese in volgare) di Venturino Benzoni, Agostino Benvenuti e Beltramino de’ Cusadri, dottori di legge, oratori del comune di Croma : In considerazione dei molti disturbi e gravi danni (che sono esposti) recati a quella città dalle milizie e specialmente da quelle del conte Carlo (Fortebracci), di Tiberto (de’ Brandoli) e di Carlo Gonzaga, nella loro dimora in essa ; si scriverà al governatore e al provveditore presso di lui di non imporre con alloggiamenti di truppe maggior peso a detta città di quello possa portare, e di aver per la stessa ogni riguardo. Si darà facoltà al governatore di rilasciare salvocondotti (agli abitanti del territorio nemico circostante a Crema per venire in città) quando si abbia il contracambio. Crema è autorizzata a mandare suoi cittadini come rettori ed ufficiali nelle terre di nuovo acquisto nel Cremonese, trattene Soncino e Romanengo e quelle già concesse a Bergamo e a Brescia. Si accorda a quella comunità di decretare l’imposta dell’ imbottatura sulle biade, sul fieno e sul vino, e di aumentare altri suoi dazi, purché non vi soggiacciano le milizie. Così pure di imporre un pedaggio al transito del ponte sul Serio, per le spese occorrenti a riparare alle rovine del fiume; ne saranno esenti le milizie e i veneti, t’er ora non si può prendere in considerazione la domanda che niuno, e nominatamente i Secchi, che posseda beni in quel territorio sia esente dalle imposte che riscuote la città, ma a tempo opportuno si regolerà anche tal materia. Non è conveniente per ora procedere contro Jacopo da Vimercate, cittadino di Crema, accusato di usurpazione di beni di quel comune per oltre L. 10000; si scriverà al provveditore di far sequestrare una conveniente quantità di beni d’ esso Jacopo nel Cremasco, per far poi a suo tempo giudicare la questione. Si farà che la Ghiara d’Adda contribuisca per la metà con Crema alle prestazioni militari di guastatori, carri ecc., come in passato, se cosi fu ; ma le disposizioni per tali servigi saranno date dai provveditori veneti all’ esercito, e i rettori di Crema e della Ghiaradadda provvederanno all’ esecuzione nei rispettivi territori. Il fieno fornito alle milizie sarà pagato a quel comune al prezzo che si pagò ai bresciani, e il suo valore andrà a sconto del grano prestato dalla Signoria al comune stesso. Si permette al medesimo di esportar da Venezia 20 migliaia di allume catina per la fabbricazione del vetro, per la quale si concede l’erezione di una fornace nel dirupamento del castello, o in altro luogo adatto; pel futuro si regolerà l’esportazione degli allumi per Brescia, Bergamo e Crema. Spettando al Consiglio dei dieci l’affare