DOGE FRANCESCO FOSCARI 85 non sarà obbligata a combattere se non per propria difesa. Il re cederà a Siena le castella di Gfavorrano e di Castiglione della Peschiera con tutte le loro dipendenze, quando quella possa dargli una terra sufficiente alla marina di Pisa. I senesi potranno esportare grani vettovaglie e merci dagli stati del re, pagando i dazi consueti. Siena rispetterà (in Toscana) tutti i salvocondotti rilasciati dal re e da suo figlio, trattine quelli a favore di ribelli o esuli di essa per maleficii ; altrettanto faranno i detti principi rispetto ai salvocondotti emessi da quel comune. Si dichiarano senza valore gli articoli dell’alleanza fra il ree Venezia che pregiudicassero Siena o i suoi dipendenti. La presente durerà 10 anni. Il re e i procuratori suddetti giurano l’osservanza del presente in mano di Arnaldo (Roger de Pallas) patriarca di Alessandria e vescovo di Urgel, presidente del consiglio regio. Pena al contravventore 100000 ducati (v. n. 277). Fatto nel Castelnuovo di Napoli, nella stanza del papagallo. — Testimoni: Roderico Falco, Raimondo de Palomar, Cicco Antonio Guindacio, Matteo Malferit avvocato fiscale, dottori di leggi, Pietro di Risulduno conservator generale del regio patrimonio, consiglieri, fra’ Bernardo Guilermo de Fossa commendatore di Marsala dell’ ordine gerosolimitano, Bertuccio Contarmi console veneto in Napoli, Paolo di Rinaldo de’ Petrucci e Domenico di Cristoforo de’ Montucci di Siena, Giovanni Peyro regio scrivano. Sottoscritto dal re e dai procuratori di Venezia e di Siena. — Atti di Arnaldo Fonolleda segretario e pronotario del re, e di Marco Aurelio not. imp. e cancelliere di Giovanni Moro. Allegato A: 1453, ind. I, Novembre 27. — Il doge coi suoi consigli nomina Giovanni del fu Antonio Moro, oratore presso Alfonso re di Aragona ecc., a procuratore della Signoria e del comune di Venezia, con facoltà di negoziare e concludere alleanza con esso re e col comune di Siena. Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni il cancellier grande e due segretari ducali. — Atti Emanuele di Cristoforo Gerardi not. imp. e scriv. due. Allegato B: 1453, ind. II, Novembre 27. — Giorgio di Jacopo dottor di leggi, capitano del popolo; Leonardo di Bartolomeo de’ Beccarmi, Angelo di Andrea di Giorgio de’ Pasquali, Galgano Cenni notaio, Bartolomeo di Giovanni dei Luti, Francesco di Pietro di Francesco Gori, Domenico di Pietro di Giovanni Cristofori, Iacopo di Ciono de’ Maralii, Stefano di Antonio not., Pietro di Biagio di Francesco Dini, Giovanni di Iacopo de’ Pini, Boninsegna di Filippo Bonin-segni, Bindo di ser Giovanni dottore in ambe, gonfalonieri maestri; Antonio dei Petrucci cav., Agostino de' Borghesi cav., Ghino di Pietro de Ballanti, Giovanni di Nicolò de’ Bichi, Pietro di Angelo di Pietro del signor Tancredi, Antonio dei Lanti cav. e dottore, Antonio de’ Micheli cav., Cristoforo di Felice cav., Stefano di ser Nicolò not., Gaspare de’ Micheli, Andrea di l’anzio di Andrea, Jacopo di Guidino lanaiolo, Biagio di Francesco di Dino (o Dini), Agostino di Nanni Chigi ed Andrea di Checco di Luca, ufficiali di balia del comune di Siena, eleggono procuratore del comune stesso il cav. Francesco Aringhieri. oratore al re d A-ragona, dandogli facoltà di stipulare col medesimo re e con Venezia un trattato di alleanza.