252 COMMEMORIALJ, LIBRO XVI 220. — 1501, Agosto 14. — c. 255 (51). — Vincenzo Guidotto segretario ducale al doge (in volgare). Per corrispondere ad ordini ducali relativamente a copia di capitoli rogata dal notaio Gian Pietro de Sarono (da Saranno ?) e portata a Venezia da Giov. Batt. da Crema, manda la procura n. 221, come campione delle scritture di quei notaio. Data a Milano. 221. — 1501, ind. IV, Agosto 14. — c. 255 (51) t.° — Vincenzo del fu Cristoforo Guidotto, segretario ducale di Venezia ora inviato a Milano, nomina suo procuratore il nobile Gian Antonio di Osnago del fu Luigi, per esigere da Agostino Agostini ed Alvise Pisani, banchieri di Venezia, l'ammontare dei crediti di esso costituente (v. n. 221). Fatto in Milano in casa del Guidotto, parrocchia di S. Tomaso in Terramara. — Testimoni : Gian Giacomo di Giov. Sanorio ed Alessandro di Ambrogio da Castiglione, notai di Milano, Girolamo Galante di Francesco, Filippo de' Motti del fu Giovanni e Leonardo Forlanus (friulano?) staffiere del Guidotto. — Atti Gian Pietro di Stefano da Sarono not. imp. di Milano. Segue dichiarazione della legalità del notaio Gian Pietro da Sarono, fatta da Gabriele da Sovico e Francesco Besozzi abbati del collegio dei notai di Milano. — Sottoscritta da Pietro Paolo Pasquali cancelliere del detto collegio. Ed altra simile in data 26 agosto 1501. 222. — 1502, ind. V, Marzo 3. — c. 237 (33) t.° — Istrumento col quale Remigio de Lorqua, governator generale e luogotenente, ed Alessandro Franco tesoriere generale del ducato di Romagna, facendo per quel duca (Cesare Borgia) vendono a Pietro Titigoli e a Giacomo Diotallevi, ambi di Rimini, tutte le rendite e dazi di quella città per 3 anni, per lire 12450 l’anno. I dazi erano quelli: delle condotte, del panno a colore, della beccheria, del vino a spina, della tratta del mare, della farina, della casa del staro, della stadera, dei ciunci e feci, dei passeggeri, delle bugiole, della fornace, del pesce in città, del registro, della campana. Le entrate erano: lo imbottate della porta della città, dei cittadini ritenuti di fuori, dei raccolti forestieri, del barisellalo, le composizioni delle bocche del barisellato, le colte dei forestieri, dei danni dati, del massarolo. — Le condizioni dell’ appalto sono numerose e in volgare. — Dell’ osservanza stettero mallevadori : Lodovico Loti, Bernardino di Antonio de’ Gualdi, Gaspare di Benedetto Tingoli, Marsilio di Malatesta. Fatto in Rimini, nel palazzo ducale. — Testimoni : Onardeo Servidei e Jacopo Cataneo di Rimini. — Atti Ercolano del fu Onofrio de’ Tureli not. imp. e cancelliere del tesoriere generale. 1502. — V. 1503, Dicembre 3, n. 230. 223. — 1503, ind. VI, Settembre 25. — c. 239 (35) t.° — Istrumento in cui si dichiara che i nobili Jacopo del fu Lazzaro Sacchi di Sogliano e Giovanni