Vili del Magistrato alle acque, che fu ab initio accettata con plauso universale e che prospera ancora, sotto il comando di uno sperimentatissimo maestro, circondata dall’affettuosa riconoscenza delle popolazioni. Il regolamento delle acque è, ancor oggi, il massimo problema tecnico ed economico del nostro Paese. Si può dire senza esagerare che esso è il fulcro della nostra vita civile. Mentre la terra domanda all’idraulico che la liberi dalle acque infette, torrenziali o mefitiche, e la doti di linfe feconde, l’industria si crea poderose riserve di « carbone bianco », le travasa da un bacino imbrifero all’altro, le lancia da altezze vertiginose sulle mostruose macchine sonanti, le riduce in pacifici canali su cui « trionfalmente circola il battello a vapore ». La natura ha simmetrie inesorabili. Come nel corpo umano l’elemento predominante è l’acqua, così l’acqua è il più efficace coefficiente della organizzazione produttiva. Il tema è in vero degno di un uomo, come Ella è, pensoso del nostro avvenire. Mi felicito con Lei per averlo acutamente studiato nei precedenti più istruttivi e nella evoluzione più moderna e più felice. Ulteriora mirari, praesentia sequi. Giovanni Giuriati