L* ANTICO VENETO MAGISTRATO DEI BENI INCULTI 29 i giudici predetti dovevano dare immediatamente esecuzione alle deliberazioni dei Provveditori. Però i tre Giudici nominati in base al Decreto 4 maggio 1562, e che erano i Presidenti del corpo d’appello, potevano tutti tre d’accordo prorogare il predetto termine di un mese per altri quindici giorni, in più volte, con avvertenza «che se una delle parti fuggendo il giudizio, acciò che scorressero li suddetti termini delle suspensioni, possa l’altra parte cittar la parte appellante, la qual non comparendo, li Presidenti debbano dargli il Consiglio inanzi che spiri il termine dell’ultima suspension acciò che con tal dilazione non siano impedite le sentenzie over atti fatti per detti Provveditori sopra li Beni Inculti ». Capo VI. Provvedimenti gravi e diversi vennero deliberati tanto dal Senato quanto dal Magistrato contro opere abusive, contro fatti od attentati criminosi, contro tutto ciò insomma che avesse potuto recar danno alle opere consorziali, ai Consorzi ed allo Stato. Il 14 settembre 1557 i Provveditori ordinavano che venissero tagliati (( li albori che sono per cinque piedi vicini al fiume, i quali non solo impediscono il tirare le alzane ma spesso cadeno in quello et lo ammoniscono». Con Proclama 29 novembre 1557 veniva proibito il pascolo ed il passaggio degli animali lungo gli argini dei canali consorziali <( acciò che detti arzeri non venghino rovinati a maleficio di esso ritratto si come si vede esser sta da principio ». Con Proclama 29 novembre 1557 si ordinava « a qualunque persona che havesse tolto ovvero avuto ad imprestedo civiere, carruole, ponti, tavole, forche, vangoni, conche da malta, secchioni, secchi et palle da acqua, et altre simili cose che furono comprate per essi Signor Provveditori sopra li Beni inculti per bisogno del Ritratto nuovo (di Monselice), che debbano fra ter-