50 l’ ANTICO VENETO MAGISTRATO DEI BENI INCULTI ma il maggior numero rimase sottoposto ai Savi ed Esecutori alle acque. «Venivano costituiti dall’unione degli interessati nei beni compresi in un determinato territorio, i quali dovevano proporzionatamente contribuire nelle spese occorrenti in beneficio dei fondi. « Il metodo per la lora organizzazione consisteva : « 1° Nel catasticare i beni del circondario formatosi in Consorzio. «2° Nel riunire gli interessati per l’elezione dei Presidenti i quali dovevano poscia convocare i partecipanti per trattare e disporre delle occorrenze, ed in difetto doveva supplire il Magistrato che aveva la superiore presidenza. « 3° Nell’imporre campatici ed altre contribuzioni, previe perizie per determinare la proporzione. «Questi Consorzi avevano ufficiali incaricati dell’esecuzione delle deliberazioni e dell’ esazione dei tributi, i quali venivano confermati nell’impiego dal Magistrato. « Fra i principali notiamo : li scrivani ragionati, destinati a fare la ripartizione dei campatici e delle altre imposte, girare le partite dei pagamenti e farne le liquidazioni ; gli esattori che dovevano promuovere le esecuzioni contro i debitori dei campatici ed altre imposte col mezzo di lettere rilasciate dal Magistrato per proseguire negli atti esecutivi ». Il breve cenno su d’una materia così importante fatto dal-l’Orlandini in confronto del completo studio dallo stesso fatto sul Magistrato alle acque dimostra che l’organizzazione del Magistrato dei beni inculti non venne profondamente studiata, e quindi sono scarse, incomplete e non perfettamente esatte le indicazioni. Neanche il Rompiasio nel suo Sommario delle Leggi ecc. si sofferma sul Magistrato dei beni inculti, pur essendo stato avvo-