l’ antico veneto magistrato dei beni INCULT1
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più difficile e più complesso; l’organismo consorziale è divenuto più importante ; le mansioni dei Consorzi sono aumentate ; è aumentato il numero di tali enti, la loro superficie, la loro responsabilità.
    Il	rapido sviluppo dell’ente consorziale viene a stento seguito dalla legge.
    Un ammirabile fervore di cure è però attorno ai Consorzi, e gli stessi antichi Amministratori potrebbero compiacersi.
    Lo Stato interviene con provvide disposizioni legislative, con l’azione diretta e con l’aiuto finanziario nell’opera di bonifica; uomini di Stato, studiosi, funzionari, proprietari, agricoltori, cooperano con amore nella lotta contro la palude e contro l’aridità del suolo per la redenzione dell’uomo e della terra, per la « conquista di nuovo territorio nazionale », per maggiore ricchezza e forza ddlla Patria.
    Nel paterno proemio all’interessante pubblicazione su « La Regolazione delle entrate e delle spese» della Repubblica Veneta (T) l’illustre Senatore Luigi Luzzatti, degno discendente dei sapienti e pratici Reggitori della Repubblica, scrive; «Se gli Avi nostri potessero discendere dal Cielo e far sentire le loro voci, i loro consigli degni del Senato della antica Roma, essi ci ammonirebbero e si dichiarerebbero malcontenti ».
    Per molte opere sì, non, però, per le opere di bonifica.
    Se i Senatori che per « tenir li populi ubertosi di biave » e per «obriar all’inconvenienti che hora segue dalla carestia di quella per la qual conviene ogn’anno uscir fuori del Stato nostro gran quantità d’oro che si spende in comprar frumenti forestieri » ; che considerando « di quanto beneficio et utile habbi ad esser al Stato nostro il ridur a coltura quella maggior quantità di Valle, et altri luoghi inutili, che si può » ; che ritenendo la necessità di
     (') La Regolazione delle Entrate e delle Spese (Sec. XIII-XIV). Introduzione storica di Roberto Cessi. Proemio di Luigi Luzzatti. R. Accademia dei Lincei. Documenti finanziari della Repubblica Veneta. Libreria edit. A. Draghi, Padova, 1925.