DOGE! FRANCESCO ERIZZO. 177 53. — 1633, Settembre 24. — c. 33. — Brano di lettera (in volgare) di (Pier Antonio) Marioni, segretario residente a Firenze, al doge. Il gran duca (Ferdinando) lo pregò d’impetrare dalla Signoria di poter mandare un vascello da Livorno a Pesaro con certa artiglieria di ragione della principessa Vittoria di Urbino destinata in moglie al granduca stesso (v. n. 54). 1633, Settembre 30. — V. 1634, Marzo 9, n. 58. 54. — 1633, Ottobre 1. — c. 331.° — Patente ducale (in volgare) con cui si fa sapere a chi spetta essere stata conceduta al gran duca di Toscana la licenza chiesta col n. 53; onde si ordina a tutti gli ufficiali dell’armata di usare ogni cortesia tanto nell’ Adriatico che in qualunque altro luogo al vascello toscano. 1633, Ottobre 1. — V. 1634, Marzo 9, n. 58. 55. — 1633, Ottobre 11. — c. 9. — Brano di decreto dell’imperatore (Ferdinando II), con cui, in seguito a procedura, istruita tanto alla sua corte, dal fiscale imperiale, come in Italia, dal commissario generale don Ferrante (III, Gonzaga) duca di Guastalla, priva Giovanni Siro principe di Correggio del diritto di batter moneta e lo condanna al pagamento di 300,000 fiorini del Reno alla camera imperiale, per avere esso principe fatto coniare monete false nella sua zecca. Sottoscritto col vidit da Filippo Strahlendorf. — Trasmesso dal segretario (Antonio) Anseimi con sua lettera 18 febbraio 1634 datata da Vienna. 56. — 1633, Dicembre 28. — c. 7 t.° — Maria Gonzaga vedova di Carlo principe di Mantova revoca ed annulla la scrittura di protesta allegata, conoscendo la retta mente del duca suo suocero (Carlo I) e di quanto interesse sia anche pei di lei figliuoli e per tutta la casa lo stare in buon accordo con lui, nella fede ed amorevolezza del quale ella confida interamente, riservando al giudizio del re di Francia, del quale invoca la protezione, le possibili questioni con esso duca (il documento è in volgare). Fatta in Mantova. — Sottoscritta dalla principessa, da Vincenzo (Agnello Soardi) vescovo di Mantova e da Francesco Faenza presidente del Senato, da Francesco Nerli, Vincenzo Caffini, Alessandro Striggi, Francesco Guarini e Francesco Paraleoni. Allegato : 1633, Luglio 28. — La principessa sunnominata, dubitando di aver fatto o approvato, o dover fare o approvare in avvenire, atti con vigore giuridico pregiudicanti i propri diritti di qualsiasi specie negli stati di Mantova e del Monferrato, o su beni suoi privati ; dichiara e protesta essere stata pel passato indotta a simili atti contro sua volontà, e li revoca ed annulla assolutamente, ed altrettanto fa per tutti i futuri se non sarà inserita in essi espressa derogazione alla presente. Fatta e sottoscritta come 1’ atto qui sopra. COMMEMOKIALI, TOMO VII. £3