36 COMMEMORIALÌ, LIBRO XXVII. il prato detto il Salvano di Pasino Ruschetti, la Valle del Canto, e la forcellina di Vaibona. Furono presenti all’impianto dei segnali di confine: Gian Maria del fu Gian Antonio Locatello, Buono di Gian Jacopo Damiani da Sedrina, Francesco del fu Luca Vignoti da Chiari abitante a Brescia, Angelo del fu Cristoforo Malcenti da Chignolo Po, Bernardino Zanchi da Thiene, Arrigo Sal-viani vicario in Sottochiesa, Ambrogio Rossi detto il Griso dal Fragio, Antonio Arrigoni detto Canale. Sottoscritto dal Gallerani e dal Padavino. Allegato A: 1583, ind. XI, Agosto 29. — Ducale (in volgare) ad Ottaviano Valiero podestà a Brescia. Per deliberazione del Senato si manda il segretario Padavino, già assistente del Valiero nei negoziati precedenti, perchè, ricevuti gli ordini d’ esso podestà, proceda al tracciamento della linea confinaria d’accordo coll’ incaricato milanese e vi ponga i segnali. Data nel palazzo ducale di Venezia. — Sottoscritta da Celio Magno segretario. Allegato B : 1583, Settembre 14. —- Filippo re di Spagna e duca di Milano a Facio Gallerani. Ordina a questo di eseguire la convenzione n. 119, ratificata col n. 120, procedendo con un perito al piantamento dei segnali di confine. Data a Milano. — Sottoscritta da M. Antonio Marliani. 122. — 1584, Aprile 15. — c. 1691.° — Memoriale (in volgare) con cui Girolamo Franceschi segretario ducale presenta alla Signoria, onde siano sempre integralmente conservate nel tesoro di S. Marco, una spina della corona ed altre reliquie della passione di Gesù Cristo, già possedute dal fu suo zio Vittore Franceschi vescovo di Famagosta il quale le aveva avute da Marco ed altri Rizzi dalle Nave che furono più volte in Gerusalemme (v. n. 123). 123. —.1584, Aprile 15. — c. 170. — Si dichiara (in volgare) che avendo Girolamo Franceschi donate le reliquie di cui parla il precedente, il doge ed i consiglieri le consegnarono a Federico Contarmi procuratore di S. Marco ; ed esse furono dal primicerio e canonici portate nel santuario e rinchiuse in una cassetta d’argento; del che si fa nota nel Commemoriale da Francesco Vianello segretario ducale. 124. — 1584, Giugno 30. — c. 170 t.° — Alfonso II duca di Ferrara dichiara (in volgare) di aver pattuito quanto segue colla Signoria di Venezia, promettendone 1’ osservanza : Che i ministri di ciascuna delle parti possano inseguire, arrestare ed ammazzare, fino a sei miglia entro il territorio dell’ altra, i condannati a pena capitale. Che ciascuna di esse abbia facoltà di nominare otto condannati a detta pena i quali possano essere uccisi impunemente nei due stati. Data nel castel vecchio di Ferrara. — Sottoscritta dal duca e da Gio. Battista Laderchi.