DOGE: ALVISE I MOCENIGO. 13 e 100 quarantene ogni volta che lo faranno'; recitando poi la corona conseguiranno le indulgenze concedute a quelli che visitano le chiese di Roma facendo la stessa pratica (v. n. 35). Dato a Roma presso S. Pietro. — Sottoscritto da Cesare Glorieri. 34. — 1576, Luglio 20. — c. 24. — Versione dì cozetto, ossia convenzione, con cui Ferhat sangiacco di Bosnia, Mustia sangiacco di Clissa e il chiaus Giafer, convenuti coll’ ambasciatore veneto Giacomo Soranzo, in obbedienza agli ordini del sultano (v. n. 24) dichiarano i nomi delle 51 ville spettanti a Venezia verso Zara. Data nella contrada del contado. — Fatta, sottoscritta e sigillata da Osman figlio di Mahomed muftì, cadì di Bosna-Seraj, e da Hassan figlio di Calofà, cadì di Scardona. — Tradotta da Michele Membre in Spalato iì 6 agosto 1576. Si aggiunge che : essendo incorsi errori nella traduzione dei nomi delle dette ville, qui si rettificano come furono trovati nella visita dei luoghi, e sono : Lupoglavci, Badagni, Paljuch, Medov-Kuce, Mircich, Gndzi, (Grusi ?), Possidaria, Prljak, Svzlac, Ostoica-Kuce, Berojevo Polje, Crna Gostina, Dumanschine, Ra-dovin, Prljane, Brdar, Scorogol, Brisnice, Castel Venier, Slivnica Donja, Slivnica Gornja, Brna-dolina, Parichan (Surichan ?), Savod, Mundich, Po-znoiaci, Kakovce, Razanac, Brus (Bruska ?), Zlokrajce, Ralicica-Selo, Cucetimultraize, Pakostane, Ambrosevo-Selo, Plemichi, Bascizza, Krbavco-Selo, Kamenjane, Stanica-Selo, Miljasich, Drazoval, Dobropoljci, Gurpal (Copragl ?), Brestane, Makurce, Sto-morino-Selo, Po-Skaljna, Ocakovac, Bravar. Nella revisione locale furono pure acquisite a Venezia le ville di Corvogliza presso Prljane, Nonlcovich e Vladilo-vich, nella punta di Possidaria ; e la villa di Cernogostina data a’ turchi in cambio di quella di Berdo (v. n. 26 e 44). 35. — 1576, Luglio 20. — c. 37. — Breve di papa Gregorio XIII ad futuram rei memoriam. Infierendo in Venezia e nelle vicinanze la peste, e dubitando eh’ essa possa essere un castigo di Dio per le scomuniche e censure lanciate contro la república e i suoi cittadini, revoca tali anatemi ed assolve tutti coloro che vi sono incorsi, restituendoli al grembo della Chiesa. Dato e sottoscritto come il n. 33 (v. n. 37). Si nota (in margine) che l’originale è in mano del patriarca, il quale fece tradurre in italiano (e la traduzione è pur riferita sotto il testo latino), publicare e diffondere stampato il breve stesso. 36. — 1576, Luglio 20. — c. 63. — Versione di cozetto in cui si dichiara che, non avendo 1’ ambasciatore veneto alla Porta accettata la confinazione del territorio di Clissa fissata dai commissari nominati dal sultano dopo la pace con Venezia, in seguito a nuovo comando di quel sovrano, i sangiacchi di Bosnia e di Clissa, i cadì di Bosna-Serai e di Scardona e Giafer chiaus inviato all’ uopo dal sultano, d’ accordo col commissario veneto, fissarono i confini dei territori