62 COMMEMORIALIj LIBRO XXV. 70. — 1591, Giugno li. — c. 83. — Breve di Gregorio XIV al doge. Avendo Alberto Badoaro compiuti i due anni della sua missione quale ambasciatore a Roma, il pontefice, tessendone le lodi, dice che, a dimostrazione di benevolenza verso la república, gli' diede un Agnus Dei di cera pel doge, una pace d’ argento (rappresentante la deposizione di G. C. e già usata da esso mittente nella sua cappella) onde serva nelle messe a cui assiste il Senato; più le corone mentovate nel n. 69, alle quali aggiunge altrettanti Agnus Dei. Dato a Roma, sul Quirinale. — Sottoscritto come il n. 69. 71. — S. d. (1591, Luglio?). — 95. — Versione di arz (rapporto) del beglierbeì di Bosnia al sultano. Espone i lagni portatigli dal sangiacco di Clissa e da altri per le incursioni dei veneziani uniti ad uscocchi,, per la questione di Vrbpolje e per la chiesta erezione di fortilizi nel paese di Petragoria, accenna agli ordini venutigli in argomento dal sultano ; dice che mentre si accingeva ad eseguirli arrivò, portato da un agente veneto, nuovo ordine che sospendeva l'erezione dei fortilizi, ed ingiungeva di verificare come stessero le cose per non contravenire ai trattati con atti ad essi contrari ; la qual sospensione di ogni azione fu tosto da esso scrivente messa in atto (v. n. 64 e 72). Tradotto da Andrea Negroni. 72. — (1591), Agosto primi giorni. — c. 95 t.° — Versione di lettera del beglierbeì di Bosnia al doge. Riassumendo la questione dei danni dati e minacciati dai veneziani al territorio turco, le questioni di Vhrpolje e dei due fortilizj, e gli ordini avuti in proposito ; dice avergli l’inviato veneto Vincenzo Alessandri portato il successivo comando di sospendere 1’ esecuzione dei primi (v. n. 71). Dichiara quindi che sospese ogni preparativo ostile onde i possessi dei due potentati godano pace. Se non che i sangiacchi di Clissa, di Kerka e di Cercego (Erzegovina) rinnovarono ultimamente le istanze per la distruzione di Vrhpolje e la costruzione di fortilizi; onde stimò di mandare a Venezia Achmed bei, dignitario e possidente di Bosnia, con commissione di trattar la questione colla Signoria; egli è pure incaricato di trattare il risarcimento del danno patito da Ibraim bei depredato da veneziani ; voglia il doge prestar piena fede ad esso Achmed che viene insieme coll’Alessandri (v. n. 73). Data a Banjaluka. 73. —- 1591, Agosto primi giorni. — c. 97. — Altra versione della lettera e credenziale riferita al n. 72. — Qui il beglierbeì aggiunge di mandare alcuni regali, cioè un arco con freccie, un guanto (?) ed un tappeto (v. n. 75). 1591, Agosto 9. — V. 1591, Marzo, n. 62. 74. (1591, Settembre primi giorni). — c. 99 t.° — Versione in volgare di dichiarazione fatta in giudizio da Hussein chiaus figlio di Abdallah, rappresentante di Mehemet pascià beglierbeì di Tripoli, e di Ali e Mehemet figli di Achmed